Anche
quella sera Turot era riuscito a radunare per il suo circo un pubblico discretamente
numeroso.
- Ed ecco signore e signori, la nostra grande attrazione!
Come sempre, ricevette in risposta un coro di insulti e battute sarcastiche. Ma quando
aprì il sipario, calò improvvisamente un silenzio stupito.
Dentro una grande gabbia, il morto vivo stava in piedi, immobile. Dalla pelle affioravano
ossa e viscere bluastre.
-Ma è un cadavere schifoso! Puzza più del pesce marcio!!!- gridò qualcuno, suscitando
uno scroscio unanime di risa.
Alcuni inservienti cominciarono a quel punto a schioccare le fruste, mentre altri
aizzavano la creatura con tizzoni ardenti. Ma questa si mosse appena, puntando lentamente
una mano scheletrica verso gli spettatori.
Quel gesto bastò a scatenare il terrore. Le prime file si alzarono allunisono,
scaraventandosi su quelle retrostanti come unonda sugli scogli. Una donna svenne. I
più coraggiosi, cominciarono a scagliare sassi e frutta marcia.
-Ecco a voi il morto vivo! La creatura dellinferno tornata sulla terra per
annunciare lapocalisse!- gridò soddisfatto Turot. Lo aveva comprato per poche
monete in un piccolo paese sperduto tra le montagne. I familiari erano felici di
liberarsene, dicevano che il ragazzo era così stupido da non essersi nemmeno accorto di
essere morto. Lo tenevano incatenato, nutrendolo di ossa e topi.
Quella sera, il morto vivo però non si lanciò rabbioso contro le sbarre sbavando sangue.
Per alcuni lunghi minuti la sua attenzione si soffermò sui volti rabbiosi e spaventati
del pubblico, sulla donna barbuta che piangeva silenziosamente, sui fratelli siamesi che
mangiavano avanzi in una nicchia fetida. Per tutti indistintamente, provò una infinita
pietà.
Poi improvvisamente il suo corpo si afflosciò, disfacendosi in pochi istanti come carta
bruciata. E mentre la gente si accalcava curiosa intorno alla gabbia, il suo spirito
finalmente volava libero come polvere nel vento.