Fuori
piove.
Mi sveglio, pigramente scendo dal letto, sento un grumo viscido sotto il mio piede,
schifato fisso il pavimento cercando di scorgere nelloscurità loggetto appena
calpestato.
Lungo il breve tragitto verso linterruttore calpesto altri strani grumi schifosi, lo
premo, la luce non si accende, colpa del temporale.
Spaventato resto immobile, sento solo il rumore della pioggia, eppure ho il presentimento
di non essere solo. Sento qualche cosa di vischioso che percorre le mie caviglie,
sobbalzo, lancio un urlo. Altri esseri seguono il primo, in preda al panico mi dirigo
verso la finestra ed alzo la tapparella. La pallida luce grigia di una giornata di pioggia
illumina il locale e a terra finalmente vedo... lumache.
Lintero pavimento è cosparso da centinaia di lumache che dietro si lasciano una
scia vischiosa argentata.
Abbasso lo sguardo verso le mie gambe, le lumache hanno raggiunto le
ginocchia, disgustato comincio a staccarle, ma con loro si stacca anche la pelle, è un
dolore atroce, il sangue che mi cola dalle gambe si mescola con la bava argentata formando
uno strato melmoso rossastro. Provo a fuggire verso la porta ma il dolore mimpedisce
di muovermi.
Cado a terra, come avvoltoi i molluschi massalgono e in poco tempo il mio corpo si
riempie, mi dimeno e disperatamente cerco di togliermele di dosso, ma con loro si staccano
pezzi di pelle.
Mi ritrovo in una pozza di bava e sangue, una lumaca si attacca sulle mie labbra, vedo i
suoi viscidi tentacoli retrattili che succhiano il mio sangue, urlo, altri esseri mi
entrano in bocca.
Mastico sperando di ucciderle, sento il sapore delle loro budella sulla mia lingua,
vomito.
Altri molluschi si posano sulla mia lingua, riempiono la mia bocca di bava viscida e
succhiano il mio sangue fino al mio ultimo disperato respiro.