Adesso era
solo una zucca vuota, con un ghigno maligno e una candela allinterno che spandeva
nella notte una lugubre luce. Ma non era stata sempre così. Allinizio era solo un
piccolo seme, una scintilla di vita pronta a prendere vigore; poi, cullato dalla nera
terra, era diventato una pianta e dalla pianta era nata una grossa zucca arancione.
Sotto la pioggia ed il sole aveva immaginato che sarebbe marcita lì dove era nata e i
suoi semi sarebbero cresciuti forti e avrebbero continuato il cerchio della vita: è
nellordine delle cose e niente avrebbe potuto interromperlo.
Invece una mattina venne caricata su di un camioncino e trasportata in città, dove finì
a fare bella mostra di sè sul bancone di un negozio.
Poi venne venduta ad un uomo che se la portò a casa.
Con orrore sentì la fredda lama di un coltello che tagliava la sua scorza coriacea e
asportava grossi pezzi della sua polpa e con terribile sgomento vide che i suoi preziosi
semi finivano nel forno della cucina per essere tostati e poi mangiati: il cerchio della
vita era stato spezzato e la sua discendenza era finita.
A questo pensava nel buio quando vide avvicinarsi il figlio piccolo del suo aguzzino:
stava tornando a casa, soddisfatto della raccolta di dolci, e volle soffermarsi a guardare
quel capolavoro.
Per scherzo le infilò una mano nella bocca ghignante e la zucca sentì che quello era il
momento della sua vendetta. Con grandissimo sforzo la bocca si chiuse di scatto
sullavambraccio del piccolo e iniziò a inghiottirlo. Il bambino iniziò a urlare,
ma in pochi attimi era scomparso allinterno della zucca, poi dalle aperture si
alzarono alcune lingue di fuoco, che in breve la avvolsero completamente.
Alla fine rimase solo un mucchio di cenere, che venne disperso dal vento.