L'anima del passato

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2006 - edizione 5

Quando si vide allo specchio ormai tutto era compiuto. Lei aveva vinto.
Tutto era cominciato alcuni mesi prima. Un sabato, un mercatino delle pulci e una tazza da tè dell’800. Aveva un colore cupo e sinistro quella tazza, le piaceva. “Apparteneva a una contessa della Transilvania” aveva detto il venditore. L’idea la suggestionava e così la comprò. “Le cose che vengono dal passato sono pericolose!” Gridò verso di lei un vecchio mendicante all’angolo della strada. “Tornano nel presente per riacquistare vita. Gli oggetti antichi sono anime intrappolate che aspettano di liberarsi. Guardati da quella tazza.” Nina sorrise per le follie del vecchio e tornò a casa. Poi calò la sera. Stava quasi per addormentarsi quando sentì dei rumori. Davanti a sé la tazza lievitava e un urlo di sadica felicità, proveniente da quella cosa, riempì la stanza. La tazza gravitava e si muoveva veloce intorno a Nina che, ipnotizzata da quei vortici, svenne. Quando riprese coscienza non riusciva a muoversi. A poco a poco sentì la luce del mattino inondarla.

Davanti a sé c’era lo specchio. Guardò. Nel riflesso non c’era il suo viso, dentro lo specchio non c’era lei come corpo, ma lei come oggetto! Era diventata un carillon, quello che teneva sempre sulla scrivania! Provò a gridare, a piangere, a muoversi. Niente avveniva se non nella sua testa, nella sua anima: “Tornano nel presente per riacquistare vita”. Il vecchio, la sua predizione. Sentì un cigolare di porta. Era il suo corpo da donna che si avvicinava alla scrivania! Teneva tra le mani la tazza del mercatino. Bevve un sorso e guardò, glaciale e vittoriosa, il carillon. Lo prese in mano, lo avvicinò al viso: “Ora cara Nina” e caricò la molla del vecchio carillon, “il tuo corpo appartiene a me”.

Sonia Cosco

Ho 24 anni, sono laureata in filosofia e iscritta alla specialistica di lettere moderne di Genova. Collaboro con una rivista on-line che si occupa di recensioni e con il quotidiano Il Secolo XIX di Savona. La scrittura è la mia grande passione e negli anni ho ricevuto diversi riconoscimenti e premi letterari.