Era ormai
arrivato alla fine della sua tredicesima opera letteraria lo scrittore Aleandro De Mayo,
quando ad un tratto lo scricchiolio della porta di entrata lo distrasse dalla sua
concentrazione.
-Maledizione!- pensò tra sè Aleandro - ma è mai possibile che in questa casa non si
può rimanere concentrati per più di due ore consecutive?-
A dire ciò si alzò in direzione dellentrata per vedere cosa provocasse quel rumore
non assordante ma fastidioso.
Non ebbe neanche il tempo di girare la maniglia che la porta gli venne incontro come se
qualcuno la spingesse dallesterno.
E così fu.
Con la completa apertura della porta un uomo gli cadde addosso rovinosamente e con grande
stupore dello scrittore.
Unabbondante quantità di sangue si fece subito strada allinterno della casa,
sangue accumulatosi allesterno dalluomo ferito e lo scrittore si trovava in
terra con addosso quellammasso di carne che schizzava plasma da più ferite
provocategli sul corpo da solo Dio sa cosa.
Luomo ferito riuscì a pronunciare poche parole prima di sollevare lultimo
respiro:
-Stanno arrivando...- e spirò.
E Aleandro riuscitosi a divincolare dal corpo disse:
- Ma chi sta arrivando? Chi? Parla!-
Ma luomo ormai non poteva più rispondere era morto.
Lo scrittore non fece in tempo a girarsi verso la porta che un uomo (o definito tale) gli
si scaraventò contro addentandogli il naso ed asportandogliene buona parte.
Dalla ferita lacerata cominciò a schizzare sangue tra le urla abominevoli di Aleandro,
che in tempo zero si ritrovò tra un groviglio di zombie che lo straziavano di morsi,
sulle gambe, sulle braccia su tutto il corpo dilaniando carne e rompendo ossa.
Il destino di uno scrittore horror non può essere che questo, rimanere ucciso dai propri
incubi.
In memoria dello scrittore horror Aleandro De Mayo morto dinfarto il 31/10/2006.