L'avevo
corteggiata invano per anni, con la mia agonia, con il mio corpo dalle cellule impazzite
in attesa di lei, con la voglia di fuggire con lei dalla monotonia di tutti i giorni, via
dalle fitte improvvise al pensiero di lei, via dai sogni tormentati per mancanza di lei.
Dopo anni, finalmente, potevo averla tutta per me, appartenerle, per sempre essere al suo
fianco, senza più sofferenze, sospiri e lacrime.
Mi aspettava davanti al portone di casa, vestita di nero, con il suo scettro in mano.
Quale brivido alla sua sola vista! Le mie gambe iniziarono a cedere e il fiato divenne
corto. Regina, di nome e di fatto, con il suo incedere irresistibile e il suo gelido
charme, sapeva mettere al proprio posto chiunque.
Le baciai la mano, le sue belle dita così sottili, le unghie da gran signora, simili ad
artigli.
Mi indicò una Spider blu metallizzato.
Riposi in tasca le chiavi della mia utilitaria e le offrii il braccio.
Non te la caverai con così poco, voglio tutto di te mi sorrise tagliente.
Deglutii a fatica, capii che il passo che stavo per compiere avrebbe cambiato la mia vita.
La guardai fissa e le risposi Sei stata la più ambita, la più ricercata ed ora non
ti lascerò andare per nulla al mondo.
Mi baciò e sentii il mio spirito affiorare, fuoriuscire da ogni poro.
Salimmo in macchina e misi in moto. Il rombo potente del motore squarciò la notte.
Un istante ed anche il mio cuore si squarciò, con i miei occhi nei suoi lultima
cosa che vidi fu un albero nella notte.
Il giorno dopo un ragazzino sullo stesso albero scrisse:Dopo lunga e sofferta
malattia mio padre si è fidanzato con la signora Morte.