Era pronto!
Il vecchio fucile del nonno stretto tra le mani, la pallottola in canna. Seduto sulla
sedia in noce, gli occhi fissi sul corpo seminudo della sua fidanzata, su quel corpo che
tanto lo aveva fatto sognare, quel corpo che ora non era altro che un cadavere senza più
desideri. Non appena quel cadavere si fosse rialzato gli avrebbe piantato una pallottola
proprio in mezzo alla fronte.
E pensare che avrebbe dovuto essere la vacanza della loro vita. Per la prima volta insieme
nella baita che era stata di suo nonno. Una settimana soli in una casa sperduta in mezzo
ai boschi. Allinizio tutto era andato secondo i loro sogni. Passeggiate nei boschi,
la gita alla cascata. In tre giorni il loro amore era esploso in tutta la sua forza, ed
anche in tutta la sua passionalità; se solo chiudeva gli occhi riusciva a vedere il corpo
di lei, nudo, che usciva dalla cascata nel bosco e...
Ma non doveva chiudere gli occhi! Nemmeno per un istante!
Poi tutto era precipitato. Quelle notizie confuse dalla radio locale. Unepidemia,
cadaveri che si risvegliavano, cose da film horror! Nemmeno il tempo di chiedersi se si
trattava di qualche nuovo reality radiofonico e si erano trovati assediati in casa da una
folla di morti viventi intenzionati ad entrare a tutti i costi.
Erano rimasti assediati per tre giorni, isolati dal mondo. Poi il tentativo disperato di
raggiungere la macchina e lei che veniva assalita, sommersa, uccisa! Era riuscito a
trascinarla in casa ma non cera più nulla da fare, solo ucciderla nuovamente quando
si fosse svegliata. Ecco...
La ragazza aprì gli occhi e si sollevò a sedere. Lui osservò quello sguardo spento, poi
quel corpo martoriato ma ancora splendido. Posò il fucile e si lasciò cadere tra le
braccia del suo amore.