Segni

2° classificato al concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2006 - edizione 5

<< Continua pure, fratello. >> L’uomo adagiato sul letto d’ospedale con la testa fasciata sembrava ancora debole, ma attento, presente.
Padre Jacob non pensava di trovare il Santo Padre così in forma dopo l’attentato. Deglutì nervosamente e passò un altro foglio stampato a Papa Tommaso I.
Il pontefice osservò assorto una foto satellitare dell’oceano Indiano. Terre e città sommerse, navi rovesciate.
Lo tsunami di qualche tempo fa.
<< Un terzo del mare divenne sangue, un terzo delle creature che vivono nel mare morì e un terzo delle navi andò distrutto. >> Citò Jacob con voce tremula.
Secondo foglio.
Il cratere scavato dal bombardiere sperimentale russo caduto nel Volga, la città di Kazan ridotta a terreno radioattivo.
<< Cadde dal cielo una grande stella, ardente come una torcia, e colpì un terzo dei fiumi. >>
Terzo foglio.
Il disastro ecologico in Cina. L’inquinamento oscurava il cielo giorno e notte su metà paese.
<< Il quarto angelo suonò la tromba e un terzo del sole, un terzo della luna e un terzo degli astri fu colpito e si oscurò. >>
<< Basta così, fratello Jacob. Ho capito. >>

<< Sono i segni! Il tempo è prossimo, Santità. Anche il suo attentato... >>
<< Hai scoperto la Sua identità? >> Lo interruppe.
<< A breve, Santità! >> replicò il prete con enfasi.
<< Bene. >>
Per un attimo il volto del pontefice sembrò trasfigurarsi in una maschera bestiale, inumana, malefica.
Jacob indietreggiò.
<< Stai per aver un infarto, fratello. >> Il Papa chiuse una mano artigliata.
Il prete sentì il cuore spaccarsi in due. Cadde a terra agonizzante tra i suoi fogli.
<<Lei...>> rantolò.
Tommaso sorrise: << Una delle sue teste sembrò colpita a morte, ma la sua piaga mortale fu guarita. Allora la terra intera presa d’ammirazione, andò dietro alla bestia. >>

Alessandro Girola