Geni

Non sono più un bambino. Sto cambiando, come sono cambiati alla mia età quelli come i miei genitori. Da un mese a questa parte, l’oscurità mi fa restare sveglio. Ho fame, ma il sangue e la carne non sono in grado di nutrirmi. Di giorno riesco ad assopirmi solo per pochi secondi, perché anche il più piccolo rumore mi sveglia. Riconosco le voci e gli odori a distanza di chilometri. I miei sensi sono costantemente all’erta, anche se sono sempre stanco.
Nel primo plenilunio dopo la mutazione la bocca mi si è riempita di canini, fino a spaccarmi le gengive. Inutili ali deboli e pelose si sono fatte strada nella carne, tra i fianchi e le scapole. Ho passato l’intera notte accucciato contro il muro, lordato dalle mie feci, tremando di dolore e di vergogna.

Ho strappato a morsi una coda che non avrei mai accettato come parte del mio corpo deforme. Ho vomitato il mio stesso sangue mischiato ai peli. Quando mia sorella minore mi ha soccorso, non avevo nemmeno la forza per piangere. Nei suoi occhi c’era solo paura e compassione.
Mi chiedo quanto potrà durare quest’agonia. Sono figlio di un licantropo e di una vampira.
Sono la degenerazione perfetta di due specie superiori.

Raffaele Serafini