Il maniero
di Hatterford, in Scozia, eretto durante il regno di George VI, era un edificio tetro,
rivestito di selce e con contrafforti in pietra grigia. Secondo la signora Hartford,
un'insegnante che vi aveva vissuto da ragazza, il suo interno sembrava quello di una
cappella sotterranea o di un ossario. Secondo il defunto Elliot O'Cowell, ex allievo della
signora Hartford e studioso di spiritismo, la donna non era sciocca nè si lasciava
influenzare da strane fantasie.
Ma anche lei attribuiva alla vecchia casa un'atmosfera strana e inquietante. A Elliott
O'Cowell aveva raccontato che un giorno, mentre percorreva uno degli oscuri corridoi, una
porta si era aperta cigolando e un enorme gatto nero si era insinuato nello spiraglio. Il
povero animale era stato orribilmente mutilato: era senza un occhio e senza una delle due
zampe posteriori. Sembrava desideroso di conforto, ma appena sfiorò i piedi della ragazza
scomparve nel pavimento.
Quella sera il fratello della futura insegnante morì in seguito ad un incidente. Per
oltre due anni, della spettrale creatura non si vide più traccia. Un giorno, riapparve
alla ragazza nello stesso polveroso anfratto in cui l'aveva incontrata per la prima volta.
Come allora il patetico animale era mutilato e sanguinante, visibilmente in preda agli
spasimi della morte. Quello stesso giorno la madre della signora Hartford morì di
infarto. Circa 4 anni dopo il gatto le apparve per la terza volta, ed entro sera suo padre
era morto.
Tra le oscure leggende che circondano il maniero c'è l'agghiacciante storia di un orfano
il cui padre un tempo era proprietario della tenuta. Il malvagio tutore uccise ill suo
pupillo, non prima tuttavia di aver costretto il vero erede ad assistere mentre lui e il
figlio mutilavano il suo gatto prediletto.