Guarda come
lo arricci adesso!
E pensare che avevi sempre quel maledetto naso strofinato sul mio collo, in mezzo alle mie
gambe, sulle mie mutande...
Amo lodore che emani, mi dicevi, e mi costringevi ad offrirti ogni mia secrezione.
Te ne nutrivi.
Poi lossessione.
Volevi lunico mio odore che ancora ti mancava: leffluvio proibito
dellistante di morte.
E te lo sei preso.
Ma lodore di un istante è estasi fugace.
Dovevi conservarne un ricordo, vero?
Adesso arricci il naso, lodore della mia carne marcia ti infastidisce.
Ma non devi svegliarti, farò presto.
Sono tornata solo per riprendermi le mie mutandine.