L'uomo era disteso sul letto. Legato alla spalliera vedeva danzare su di lui il corpo nudo di Milene illuminato dalla luce delle candele. Caddero esausti, poi lei gli accarezzò il petto e sussurrò: É finita, lo sai?. Lo so, rispose. Quando le dita affondarono nel torace, lei gli aveva già strappato il cuore. Lo divorò avidamente, ancora caldo. Poi, come ogni volta, corse in bagno, si ficcò due dita in gola e vomitò. Mentre il sangue le colava dalla bocca capì che non avrebbe potuto continuare così: aveva bisogno di aiuto, di una cura, o questa dannata bulimia lavrebbe uccisa.
Paolo Vozzi, 29 anni, residente a Milano. Giornalista, informatico, laureato in scienze della comunicazione all'università di Siena.