Eravamo soli, rannicchiati in un angolo della stanza. Lei ad un tratto smise di singhiozzare e si girò verso di me. Ero inerme davanti a quegli occhi e lasciai che mi baciasse. Dopo pochi secondi arrivarono in cinque brandendo le loro lame arrugginite. La fecero a pezzi, poi si rivolsero a me. Mi sentivo come una bestia in gabbia. Si avvicinavano con passi decisi sul pavimento ricoperto di sangue. Mi portai la mano alla bocca, il bacio mi aveva strappato il labbro superiore. Li guardai con rabbia e sentii la mia voce urlare: - Vi sbranerò tutti -