E' soprattutto di notte che sento la voce.
Un dubbio mi prende, e allungo la mano per toccare il lenzuolo, nel posto in cui di solito
lei dormiva. Accartoccio le dita, ma avverto solo il vuoto che riempie un deserto di
cotone gelido.
Mi alzo, vado incontro al sussurro dagonia che proviene dal corridoio. Non faccio
nemmeno caso allimmagine evanescente che tenta di afferrarmi.
Sono in cucina, innesco la scintilla cruda del neon. Apro il frigorifero e fisso con odio
la testa ricoperta di muffa verdastra.
-Piantala... hai rotto!- dico sbattendole in faccia lo sportello.
Poi torno a letto sbadigliando.