L'atto proibito

Ed ecco che il gioco si appresta a cominciare, gioco orribile e peccaminoso che desidera presto dimenarsi fra note eccitanti e totalmente coinvolgenti. Le linee rette d'intorno cominciano a sfumare in una danza sensuale, in cui ballano mille serpenti neri dalla lingua vogliosa e sibilante. È indeciso il passo che porta all'uscio della dimora perduta fra rovi spinosi coperti di sangue ancora fresco; arriva l'eco della signora padrona, che con voce ipnotica apre le braccia per accogliere la confusione di una mente che indossa ancora stivali di piombo. La paura si trasforma in speranza silenziosa che urla la sua libertà in un mondo di morti che giudica.
Ma il fuoco si accende palpitando dentro e fuori, e gli occhi si coprono di una patina confusa contesa fra sogno ed oblio di desiderio. Eccolo il sentiero coperto di piume nere, ecco l'inizio dell'atto proibito. Si muove, creando pericolose onde che dilatano la potenza delle nuove sensazioni, e avvolge il respiro nell'umida aria del suo richiamo irresistibile. Apre le gambe con gesto provocatorio e comanda un'immediata ricerca dell'assoluto, stimolante piacere.

Arrivano i violini che sibilano pericolosamente assieme ai serpenti nella nube che protegge l'inferno attorno. Ed è nel momento in cui i corvi prendono animatamente il volo annullando vista ed udito, è nel momento in cui le voci degli spettri ordinano lo spegnersi della vita mentale, che il potere si accende fra mani calde e comincia a farsi magnete della volontà che è stata volontariamente e magnificamente rubata.
Poi arriva l'odio profondo, odio sublime per il tempo che tutto corrode e che obbligherà l'armonia dei movimenti e delle sensazioni a cessare nell'infinita fatica che troppo poco dura.
I demoni cominciano allora a battere le mani con ghigno soddisfatto e beffardo, lasciandomi l'indirizzo per il prossimo inferno che desidero presto raggiungere e distruggere.

Dormi mente, perché l'oscuro momento ha il diritto di annullarti nell'incubo del delirio corporale...

Cristina Perin