Ore,
giorni, mesi, anni... non riesco neanche più a calcolarlo il tempo, e non ci provo
nemmeno più.
La mia vita è un inferno. Fin da quando ero piccola sono confinata nella mia stanza, da
sola. L'unica persona che vedo è la mia matrigna che mi porta da mangiare una volta al
giorno. La detesto. E' lei che mi ha maledetto chiudendomi nella torre, una mattina anni
fà... non ricordo nemmeno più cosa mi disse prima di lasciarmi quassù.
Ma da allora le mie giornate sono state sempre maledettamente uguali. Fino a che un
giorno, quando sentii chiamare e abbassai la treccia dalla finestra per far salire la
matrigna, mi ritrovai davanti un bel ragazzo.
Parlammo per un pò e diventammo amici. Da allora mi viene a trovare sempre. Avevo trovato
un motivo per andare avanti. Non aspettavo altro che la sua voce mi chiamasse per stare
con qualcuno, parlare.
E poi un giorno, prima che andasse via, si avvicinò al mio viso e sfiorò le sue labbra
con le mie, e disse: "Ti amo. Domani ti porterò via da questo inferno",
"Me lo prometti?" "Te lo prometto" .
Ero al settimo cielo. Così attesi vicino alla finestra il suo ritorno. Ma non arrivò
lui, ma la mia matrigna, che mi tagliò la treccia e disse che lui non tornerà mai, e se
ne andò, per sempre. Quando compresi, non piansi, non mi disperai, no. Mi avvicinai alla
finestra. Mi sedetti e appoggiai le braccia sul bordo del cornicione. E' da allora che lo
aspetto. Prima o poi verrà a premdermi. Deve farlo. Me lo ha promesso.