Provate a
restare ad occhi chiusi ed aspettate che vi fracassino un bastone sui denti. Non è
piacevole, vero? Ve lo confermo! E lo è ancora meno quando il bastone mi ha fracassato il
ginocchio con una tale forza da piegarlo contro natura. A quel punto ho spalancato la
bocca, per urlare, e unaltra bastonata mi ha preso in piena faccia, spaccandomi
naso, labbra e denti e facendomi ingoiare un pastone caldo e grumoso.
Se vi state chiedendo perché sono così calmo, la risposta è semplice: sono morto!
In un pestaggio, per la precisione. Non ricordo nemmeno come ci sono finito. Ma ormai è
inutile pensarci. Tanto sono morto e non cambia niente. E non so nemmeno se qualcuno può
percepire questi pensieri.
Qui dentro vedo e sento tutto. Quasi come prima; solo che è come se vedessi e sentissi
attraverso la pelle. Diciamo che mi sono rimasti due sensi su cinque. Ho visto
larrivo della polizia e della gente, ascoltato i loro discorsi, decifrato i rumori
dellambulanza, commiserato i pianti di parenti ed amici e persino sbirciato nella
scollatura dellinfermiera. La cosa più interessante è stata lautopsia. Non
pensavo di avere tutta quella poltiglia dentro! Comunque nessun dolore, se per caso ve lo
state chiedendo. Ora mi hanno appena ricucito e domattina mi esporranno dentro la bara,
con le viscere ributtate dentro alla rinfusa da quel testa di cazzo di medico legale con
le lentiggini. Domani è il mio ultimo giorno! Lultima occasione per vedere luce e
movimento, poi metteranno sottoterra gli ultimi 2/5 di me ancora in vita. Cazzo! Se
potessi parlare! Lo farei sapere a tutti cosa significa morire!