Era
unora qualsiasi, di un giorno qualsiasi in un anno qualsiasi.
Una madre qualsiasi camminava tra le vie polverose duna città.
Il volto coperto, il corpo nascosto, si muoveva ondeggiando lentamente i fianchi. Teneva
sottobraccio un vaso di terracotta che conteneva la cena dei suoi figli composta solo da
pochi cereali.
Si dirigeva verso la sua casa in mattoni di fango. Lentrata era posta sul lato e per
accederci bisognava salire qualche ripido e storto scalino.
Si guardava attorno pronta a scappare se ce ne fosse stato bisogno. La guerra era
scoppiata da pochi mesi e laria era ricca di tensione ma soprattutto di paura. I
militari non erano ancora arrivati fino alla sua città ma lei sentiva già lodore
della morte che, inalato dalle narici, le percorreva tutto il corpo.
Un veloce aereo passò sopra i tetti delle case.
Alzò lo sguardo ma lo abbassò immediatamente travolta dal dolore. Un rumore assordante,
un tonfo che fece vibrare la terra. Le urla soffocate da una nuvola di fumo bianco.
Questo era lo scenario che si sviluppò in pochi attimi alle sue spalle a pochi minuti da
lei.
Corse verso casa. Il suo cuore sera fermato. Entrò in casa sbattendo la porta.
I suoi figli erano nascosti sotto il tavolo, spaventati dallesplosione. Si diresse
verso di loro e li strinse forte.
Aveva già perso il marito, che poche settimane prima era partito a combattere per le
anime del suo paese.
Avrebbe salvato almeno loro.
Fuori dalle loro fragili mura linferno era arrivato. Grida dinnocenti si
fondevano in unassordante preghiera agli dei.
Una nube bianca fiutò la paura dei bambini soffocata dalle vesti della madre.
Sintrodusse in casa.
Ogni brandello di velo era ormai la salvezza delle sue creature.
Li avvolse in esso e si abbandonò al respiro.
I suoi polmoni saprirono alla morte. Il suo corpo saccese e ogni piccola
goccia dacqua in lei bruciò. I suoi muscoli si staccarono con violenza dalle ossa,
ogni suo più piccolo tendine si ruppe con una tale violenza che frustò i suoi organi
interni che stavano carbonizzandosi. Il suo corpo cadde allindietro ma prima di
raggiungere la terra i suoi occhi riuscirono ancora a vedere i suoi figli che, liberatosi
dal velo, si stavano lanciando in un abbraccio mortale verso il rovo del corpo di madre.
Cercò durlargli dandar via ma appena aprì la bocca la sua lingua sbalzò
fuori in un mucchio di cenere.
Era tardi...