Al cinema

Luci forti!
Inquadrature atipiche dai contrasti rudi.
Uno stile discutibile, di un regista di talento, ma ancora decisamente acerbo.
"Molto pulp! Anche troppo! Sicuramente trash!!!" Commentavano critici di mezzo mondo.
Gli spettatori di quel cinema di periferia non riuscivano a togliere lo sguardo dal telone bianco dipinto dalle immagini in rapida successione. Una viscerale angoscia aleggiava bassa, serpeggiando tra le caviglie dei presenti. Ragazzine nel panico stringevano forte il braccio del proprio ragazzo, affondando il viso nel petto di lui. Grida soffocate e isterismi crescenti facevano da sottofondo a quel film in prima visione. Coltelli pugnali pistole asce spade e chi più ne ha più ne metta, erano ormai all'ordine del giorno. Non avrebbero di certo impressionato a tal punto un pubblico tanto smaliziato, ma quelle scene prive di ogni umana comprensione catapultavano tutta la platea in un mondo fatto di sadico orrore.
E non quell'orrore fatto di mostri e alieni! Cose improbabili, con finali impossibili.
Una vera escalation di terrore agricolo.
Fatto di sofferenza, sangue e carne marcia.
Qualcuno lasciò il cinema ancor prima che le scene più atroci dominassero il video, che l'orrore avviluppasse tutto, trascinandolo giù, nell'abisso infernale di quel perverso epilogo.
Tutta la vicenda girava intorno a una normale storia di adulterio coniugale. Il marito che rientrava a casa in un orario inconsueto e che trovava la moglie a letto con il suo migliore amico.
Storiella banale sviluppata in maniera geniale.

Il marito tradito aveva perso la testa, aveva imbracciato il fucile da caccia e aveva legato i due amanti, ancora nudi, mettendogli in bocca un grosso limone e fasciandogli la testa con del nastro adesivo da pacchi. Immobilizzati e privati della parola, erano totalmente inoffensivi. Dopodiché si era seduto tranquillo sulla poltrona di camera, accendendosi una sigaretta. Lui che non aveva mai fumato in casa. Scosse la cenere a terra, continuando a fissare i due peccatori, con l'aria distaccata di chi sta guardando un film di serie B. Gettò a terra il mozzicone, lo schiacciò con il tacco degli stivali da "Buttero" e uscì dalla stanza.
La moglie riconobbe la porta d'ingresso che sbatteva forte, udì il cigolio della stalla che veniva aperta, il muggito della mucca da latte che amavano tanto. Suo marito l'accudiva come un figlio, ornandola con fiocchi e campanelle e dandogli persino un nome: Giordana!
D'improvviso silenzio!
I passi del marito si erano fatti felpati, il muggito di Giordana strozzato sul nascere, mentre l'angoscia della donna cresceva sempre più, con picchi di puro panico.
Il pubblico in silenzio, teso come la corda di un violino, attendeva che il marito rientrasse nella camera da letto.
Scene strane, luci radenti a disegnare improbabili profili, lugubri musiche in sottofondo, miste al rumore di quella che la moglie sapeva essere una piccola escavatrice che il marito utilizzava per i lavoretti nella loro proprietà.
La porta della camera si spalancò improvvisamente, togliendo il respiro al pubblico. L'uomo era ricoperto di sangue e terra, dalla testa ai piedi. Prese prima l'amante di sua moglie, trascinandolo fuori casa, poi fu la volta della donna. Entrambi vennero immersi nel corpo sventrato di Giordana, come se fossero il ripieno dell'arrosto, a sua volta immersa nella buca appena scavata.
Alla fine di tutto quel lavoro, l'uomo si sedette ad osservare i due amanti stretti tra le viscere della mucca, sepolti fino al collo in quella terra arida, sotto il sole d'agosto di quella maremma impervia.
Avrebbe avuto tutto il tempo che voleva.
Nessuno raggiungeva il suo podere per mesi e mesi, immerso nel verde di una campagna quasi inaccessibile. Passavano i giorni e la carne marcia di Giordana si fondeva alle carni nude dei due amanti. Vermi e vespe banchettavano ingordi d'innanzi a tanto ben di Dio. Passando da Giordana agli amanti senza neppure accorgersene.
Il sorriso negli occhi del marito era di grassa soddisfazione, di puro godimento. Qualcuno tra il pubblico vomitò in platea. Conati improvvisi risuonavano all'interno del cinema, con cadenza ballerina. I corpi della donna e del suo amante stavano imputridendo. Si stavano decomponendo, mentre erano ancora in vita. Alle immagini più forti, il pubblico urlò inorridito, strilla urla isterismi, ma in fondo alla sala un uomo manteneva la calma, composto nella seggiola in legno di quel cinema di periferia. Aveva già visto quel film, una settimana prima e aveva urlato come gli altri, ma una volta terminato lo spettacolo aveva deciso di non tornare al lavoro. Rincasò!
Quanti spunti può dare un film, ad un uomo di poca fantasia, che rincasando trova la moglie a letto con il suo migliore amico.

Roby Paglianti