Ciò che brucia nel profondo dei boschi

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2005 - edizione 4

Bruciano le colline ed il fuoco, alimentato dal maestrale, divora ettari di macchia mediterranea.
Alla sera il Canadair della Protezione Civile deve rientrare: spetta alle squadre di volontari attestarsi lungo il fronte delle fiamme.

 

Le quattro ruote motrici che slittano: si scende dal fuoristrada e si inizia a lavorare di pala e sudore. Alla luce dei fari i volontari indossano guanti spessi e caschi protettivi.
Volute di fumo strisciano sul terreno; da qualche parte, poco oltre, inzia l’inferno. Il caposquadra comunica il piano: un uomo per avviare il “modulo antincendio” e proteggere il veicolo; gli altri per formare capisaldi avanzati lungo un immaginario perimetro difensivo.
- Sapete cosa fare. Nessun eroismo e, mi raccomando, se incontrate la “squadra fantasma” non perdete tempo. Fuggite!
Qualche risatina nervosa, più di un'occhiata inquieta e i volontari prendono posizione.

L’aria odora di resina, il calore trapassa la suola degli stivali, fiammelle consumano i rovi.
Il caposquadra corre terrorizzato sulla cenere nera, non pensa più ai suoi uomini, al fuoristrada, alle case da salvare: per comunicare a voce con i volontari si è perso nel labirinto del bosco.
Ora, di fronte a lui, un sinuoso mulinello incandescente percorre la radura infiammando ogni arbusto sfiorato.
Pensa: - Non è un demone, è l’effetto convettivo del calore. O, forse, il fuoco è veramente “vivo” e assolutamente “perfido”!
Ma la cosa peggiore è la visione di un’intera squadra antincendio, le divise bruciate, i volti corrosi, in adorazione del vortice splendente.
Occhi liquefatti si volgono a lui, un dito scheletrico lo indica: gli "zombie” si muovono per farlo diventare uno di loro.
Il mattino svela l’orrido volto dell’incendio: le colline sono incenerite. E un uomo manca all’appello; il cadavere, mai trovato, alimenterà la leggenda della “squadra fantasma”, raccontata con malizia dai volontari anziani durante gli interminabili turni dell’antincendio boschivo.

Giancarlo Manfredi