Uscito dalla zona militare, ad aspettarmi trovai un vecchio dall'aria familiare. L'uomo se ne stava ricurvo, seduto oltre il casello, vestito d'un completo impolverato d'eleganza.
«Com'è andata, Joevanni?» mi domandò con sul viso il ghigno del serpente.
«Amico, sono stato congedato.»
«E adesso tornerai a casa?»
I miei occhi volsero all'ombra che il sole malato proiettava sull'asfalto; pensai allora alla vita tradita, al governo che mi dava la caccia, al pulsante rosso che aveva dato il via alla fusione del nocciolo, a quello che avevo appena fatto.
«No» risposi, e quasi sorrisi. «Tanto entro stasera saremo tutti da un'altra parte.»