Costanza
cercò rifugio nel pozzo ma lì cera già il cadavere di un uomo decapitato.
Lorribile famiglio era entrato nellosteria a mezzanotte. A quellora non
si doveva mai ospitare nessuno.
Diceva di essere un mercante di tessuti ed invece era un mercante di morte. Apparteneva ai
Famigli del Demonio, creature notturne dalle sembianze umane, create dallAngelo Nero
per tormentare gli uomini.
Una volta entrato, aveva domandato da bere. Il vino fa sangue e lui ne consumò circa un
litro.
Quando tutti meno se lo aspettavano, mise quindi a segno il suo piano di morte.
Andò nella rimessa, dove lo stalliere del conte godeva il meritato riposo, disteso sopra
un giaciglio di foglie secche. Lo sventrò con un pugnale da caccia e con un gancio lo
puntellò ad un architrave. Le interiora fuoriuscirono dallampio ventre e si
afflosciarono verso il suolo come panni stesi al vento. Nessuno poteva udirlo mentre
crepava. La voce faticava ad uscirgli dalla bocca, invasa dal sangue.
La prima a trovarlo fu lostessa. Era entrata nella stalla per cercare una bottiglia
di agresto e dei chicchi di melagrana, necessari per condire una pernice catturata dal
conte. Vide grosse chiazze di sangue sulla paglia e non capì di cosa si trattasse fino a
quando non sollevò lo sguardo.
Quella donna fu il primo essere a squarciare il silenzio di quella notte con un acuto e
terrificante grido.
La sua inutile fuga terminò sulla soglia delle cucine. Il famiglio le aprì la testa con
una scure. Poi raccolse il cervello da terra ed entrò nella locanda.
Costanza attendeva la madre in preda al terrore.
Tentò la fuga, ma venne immobilizzata davanti al pozzo con una corda.
Trascinata in casa, fu costretta a mangiare il cervello della madre, cucinato su una
graticola, e a unirsi col famiglio tutta la notte.