Caro
Giuseppe,
sono ormai venti giorni che non ci sentiamo; ma durante un viaggio di nozze le cose da
fare sono tante. Abbiamo ammirato cattedrali e monumenti, fatto il bagno al chiaro di luna
e romantiche cenette a lume di candela. Dovevamo trattenerci soltanto due settimane, ma
poi mi sono fatto prendere la mano. Una notte ci siamo imbattuti in un cimitero del tutto
simile a quello dove ho conosciuto Elvira. Stessa architettura, stessa disposizione delle
lapidi, stesse maniglie per tirare fuori i cadaveri. Un affondo nei ricordi.
Romanticissimo. Sembrava di rivivere lattimo in cui mi sono innamorato. Guardando il
terriccio fresco gettato sopra i cadaveri, mi è sembrato di rivedere la mia sposa
spuntare fuori dalla terra e venirmi incontro. Esaudisco ogni suo desiderio. Laltra
notte le recuperai tre morti in meno di unora. Sai, stava per morire di fame. Anche
se tecnicamente non credo possa accadere davvero. Comunque, fatto sta, che li ha divorati
in pochi minuti.
Una vera famelica, la mia ossuta sposina. Però dovevamo spostarci continuamente. Qualcuno avrebbe potuto scoprire ciò che stava accadendo in quel camposanto. Ci siamo spinti un po troppo a sud. Siamo in una zona disabitata. Non ci sono dimore né cimiteri nel raggio di trenta chilometri. Sopravvivo con bacche e radici. Ad Elvira penso io. Un vero uomo pensa sempre alla sua donna. Ieri sera le feci divorare il mio piede sinistro. Stamattina le ho dolcemente carezzato la guancia con la mia mano destra. Poi, sussurrandole Ti amo, le ho offerto sempre la stessa mano per farle fare colazione. Cè chi dice che certe donne approfittino di noi uomini, che ci sfruttino succhiandoci anche lanima e poi ci mollino. Con Elvira è diverso. Lo so. Ha detto che mi ama più della sua stessa vita.
Nicola Gregorio. Nato ad Agropoli (SA) il 12/08/1981. Sono un ragioniere programmatore che, rapito dalla scrittura, ha invertito rotta, ed ora è laureando in Scienze della comunicazione all'Università di Salerno. Ho collaborato con il giornale del mio istituto superiore. La passione per la scrittura è molto forte, ma solo negli ultimi tempi, e dopo aver superato gravi problemi di salute, sto iniziando ad avvicinarmi con più convinzione a concorsi e collaborazioni con giornali. Grande appassionato di cinema. I miei registi di riferimento sono Sergio Leone e Stanley Kubrick. Proverbiali le discussioni su movimenti di macchina e sceneggiatura con un mio cugino. Nel soffermarci su "C'era una volta in America" di Sergio Leone (per me un capolavoro assoluto, per lui un film lento e prolisso), si è sfiorato più volte il litigio. Breve esperienza come attore teatrale durante gli anni delle superiori, durante i quali ho partecipato ad uno spettacolo di cabaret, ricoperto il ruolo dell'usuraio Krogstadt in "Casa di bambola" di Ibsen, e quello di un brigadiere dei carabinieri nella piece brillante "Taxi a due piazze" di Ray Cooney. In questo momento sono single. Appassionatissimo di cucina e pasticceria.