- La stavamo aspettando dottore. Scusi lora, ma questa è un
casino. Opera del demonio.
Stupidi poliziotti, pensate. Sono le sei del mattino, la testa vi fa un male cane
e questi bifolchi ignoranti vi hanno tirato giù dal letto per lopera di un
maledetto demonio. Che fretta cè? Lei è morta.
Voi siete un medico. Legale. Odiate il vostro lavoro.
Entrate nella Macelleria - come chiamate la sala settoria - e imprecando vi mettete camice
e guanti. La vostra testa sta per andare in frantumi.
La Macelleria è buia e puzza di carne, come sempre. Guardate sopra il Tagliere. La Carne
è già lì. Bestemmiate.
Vi bastano pochi sguardi per capire: si sono mangiati i suoi intestini, lei era viva. Non
può essere stato un uomo. Canini e zanne da carnivoro lasciano tracce inequivocabili.
Cosa state dicendo?! Siete impazzito? State a Milano, non ci sono lupi o pantere.
Cazzo.
Osservate il suo volto sotto la maschera scarlatta. Ha un che di familiare.
Lavete già visto. Vi sforzate, ma non riuscite a ricordare.
La testa vi pulsa.
Guardate sulla targhetta: nessun nome. Le girate intorno. Non ve la sentite di iniziare,
qualcosa non quadra.
Cè un disegno sul suo collo. Le scostate i capelli incrostati di sangue. Un drago
stilizzato.
Restate senza fiato: con la mano vi toccate la milza. Avete un tatuaggio lì.
Perfettamente identico.
La Macelleria è buia, dopo tanti anni vi fa paura. Impugnate il bisturi e chiedete se
cè qualcuno.
Il silenzio non può rispondere.
Poi una nuova consapevolezza vi trafigge e il bisturi vi cade di mano. Rimbalza sul
pavimento. Oltre il suono metallico, ancora silenzio.
Vi sfilate i guanti. Lentamente. Guardate le vostre mani alla luce della lampada da
tagliere.
Cè ancora del sangue rappreso sotto le vostre unghie.