Di specchi e antiche tradizioni

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2005 - edizione 4

Una vecchia convinzione, ritenuta ormai sorpassata, vuole che una rete sottile colleghi tra loro gli specchi, dimora dei demoni, che se ne servono per spiarci.
1959. Matthew non ne era del tutto convinto. Il forte odore di chiuso e l’aroma pungente dei funghi essiccati salutarono il suo ingresso; ricambiò tappandosi il naso. Era sicuro che dovesse essere da qualche parte. ‘Ah, eccolo!’ Sotto un telo polveroso riposava un grosso specchio ovale, incorniciato di ebano lucido. Restò a contemplare la maglia del Chelsea che indossava, riflessa fragilmente, avvolta dalla debole luce di una candela. Il pavimento scricchiolava sotto la sua impazienza. Si sedette, riflesso; e si addormentò. Lo svegliò la cera, colandogli sulla sua mano. Urlò. La candela cadde, rotolò; non si spense solo per la sua prontezza nel raccoglierla. A un passo dallo specchio. A un passo dagli occhi che, nel buio indistinto dello specchio, lo fissavano.
- Ciao. Scusami se ci ho messo così tanto.
- Non dovresti avere gli occhi fiammeggianti? Quantomeno gialli... insomma, sembri... normale?!
Troppo normale.
- Avvicina la candela. Guarda tu stesso.
La candela gli cadde per lo spavento e si spense.
- Grazie.
Nessuna risposta. Intorno a Matthew si fece più buio.

Una vecchia convinzione, ritenuta ormai sorpassata, vuole che una rete sottile colleghi tra loro gli specchi, dimora dei demoni, che se ne servono per spiarci.
1979. Franklyn intendeva dimostrare la verità questa convinzione. Si appostò nello scantinato, davanti al vecchio specchio di sua nonna. L’odore di muffa gli dava il voltastomaco ma attese paziente. Stava lì a pochi centimetri quando vide, dall’interno dello specchio, avanzare una figura. Rimase stupito nell’accorgersi che i demoni indossavano maglie del Chelsea. Non ebbe tempo di rendersene conto.
‘Grazie’ gli sentì pronunciare. Lo scantinato era immerso nel silenzio; le sue grida, oltre lo specchio, non potevano raggiungerlo.

Alfredo Goffredi

Nato il 3 marzo 1982 a Londra si è subito trasferito a Piacenza, dove vive. Si è laureato in scienze della comunicazione nel 2004 e ora attende di concludere gli studi di giornalismo. Ama la letteratura e il cinema, i fumetti e l'arte; passa le giornate a leggere e scrivere.