Noi andiamo, se non dormi è peggio per te, disse la madre,
spense la luce e uscirono dalla camera. Dal suo letto, singhiozzando, udì i loro passi, i
due giri di chiave della serratura. Se ne erano andati e lavevano lasciata lì,
sola. Impaurita e tremante stava sotto le coperte, senza muovere nemmeno un muscolo: non
che non volesse, non ci riusciva proprio. Guardava il soffitto, le braccia attaccate al
corpo e le gambe rigide: sembrava un soldatino.
Ad un certo punto sentì rumori di stoviglie provenienti dalla cucina.
Si alzò e cautamente, misurando e programmando ogni passo come se camminasse su un
pavimento di cristallo, dopo interminabili secondi, arrivò sulla soglia della cucina e
vide due figure femminili che stavano mangiando il resto della sua cena. In un primo
momento le due non si accorsero di lei, ma dopo un po vi fecero caso e una delle due
le chiese chi avesse cucinato quelle squisitezze.
Allora la bambina le rispose
educatamente che era stata sua madre, per lei. Ma ad un tratto la stessa donna che le
aveva rivolto la domanda, una donna molto bella, di colpo si trasformò in una vecchia,
brutta e cattiva: infatti incominciò a schiaffeggiarla, mentre laltra donna
continuava a mangiare.
Improvvisamente, però, quegli schiaffi si trasformarono in dolci e tenere carezze; erano
quelle della mamma che, preoccupata, le asciugava il sudore e la tranquillizzava.
Appena si rese conto che era stato solo un incubo, si accorse che era ancora nella
posizione da soldatino di quando si era addormentata.
Ad un certo punto, però, sua madre non era più la sua mamma, quella donna così bella,
ma una signora vecchia, brutta e cattiva... e dietro di lei, appoggiata sulla soglia della
porta, cera unaltra donna che stava mangiando...
Nata a Taranto il 22/08/1989, frequento il terzo anno al liceo classico Quinto Ennio di Taranto e contemporaneamente studio pianoforte principale al liceo musicale pareggiato "G. Paisiello" di Taranto.