Una sera
dellanno 1788 le strade di Londra erano coperte da una fitta nebbia che, piano
piano, scivolava lungo i vialetti illuminati dalla debole luce delle lanterne.
Non cera nessuno per le strette vie della città, si sentiva solamente
labbaiare dei cani e le persone sedevano davanti al caminetto ignare di ciò che
stava per accadere. Io riposavo, seduta su una vecchia poltrona, accanto alla finestra
della mia camera, nel castello che da secoli regnava sulla sommità di una collina.
Ero perduta in piccoli pensieri quando, ad un tratto, udii un urlo agghiacciante provenire
dal corridoio. Con il cuore che pulsava allimpazzata, presi una candela e mi
avventurai nel castello. Il buio, piano piano, minghiottì. Scesi le scale e vidi
due persone della servitù con il viso pallido e gli occhi sbarrati. Mi accompagnarono
davanti ad una porta socchiusa, la aprii e vidi il corpo di un giovane in un lago di
sangue. Capii subito che cosera successo...
Le notti seguenti furono un susseguirsi inarrestabile di grida e sangue...
Rimasi sola, seduta sulla poltrona della mia camera. Stavo accarezzando il mio
inseparabile gattino, ormai mio ultimo compagno, quando udii una voce fredda sussurrare
qualcosa. Non feci in tempo ad alzarmi che una sensazione di vuoto pervase il mio corpo,
seguita da un forte dolore. Un grido morì nella mia gola, mi accasciai, mentre i denti di
quellessere attraversavano la mia carne.
Quello che vedi non è quello che pensi di vedere mi disse.
La mia anima si spense e il mio corpo cadde a terra.
E grazie per tutte quelle carezze
Furono le ultime parole che udii...
Mi chiamo Stefania Mineo, ho 17 anni, frequento il corso del liceo delle scienze sociali a Udine. Come sport pratico il calcio, è una delle tante mie passioni. Adoro i film horror, racchiudono in gran parte le paure delluomo.