Rientro in
casa sbattendo la porta...
Sospiro, forse sono riuscito a scampare alla mattanza.
Appoggio la Glock 9 mm sul tavolo.
Ho bisogno di riposarmi.
Spero che uno stato catatonico minglobi repentinamente cancellando dalla mia mente i
fatti occorsi in questultima settimana.
Mi butto sul letto ma non riesco a prendere sonno; sono colto da una sorta dattacco
di panico, mi manca laria, il mio corpo è rigido, semiparalizzato da un terrore
ormai indelebile, ho la fronte madida di sudore ed il cuore, tachicardico, che pulsa
energico sulle tempie acuendo sempre più il mio mal di testa.
Provo a girarmi su un fianco ma mi contorco dal dolore...
... La spalla...
Mi trascino a malapena attraverso il corridoio ed entro in bagno, mi tolgo la maglia e
solo allora, in una penombra spettrale, realizzo di esser stato morso da uno di quegli
esseri.
Cazzo!
Mi fascio il braccio intervallando loperazione a monologhi
imprecativi.
Osservo allo specchio Il mio volto... sta mutando: è pallido, le occhiaie sono molto
marcate, la massa muscolare della mandibola sembra triplicarsi, come se ribollisse sotto
una pelle che sembra diventare di gomma.
Credo di essere stato contagiato dal Virus ed entro poche ore probabilmente diventerò
anchio come loro, una sorta dumanoide lobotomizzato mosso solo dal più mero
istinto primordiale.
La città morta...
Guardo attraverso la finestra: orde di Zombie vaganti alla ricerca
dalimenti senzienti.
Cibo che non ha ancora realizzato dessere tale.
In questo crepuscolo autunnale che, a tutto lo scenario, dà un connotato gotico e malato,
rimango lì ad osservarli, nei loro movimenti lenti e sconnessi.
Adesso la mia vista comincia ad annebbiarsi, non ho più la percezione
dei colori.
La mia mente si fa sempre più labile.
Dimprovviso mi ritrovo in strada con solo unultima pulsione irrefrenabile...
... Ho Fame!