Lord Incubo

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2005 - edizione 4

Lo schifoso bastardo mi ha rapita mentre giacevo piangente sul letto.
Merletti di scuro sangue colloso a cingermi i polsi.
L’incessante martellare di cuore distrutto deve averlo svegliato.
Lord Incubo dagli occhi opalescenti e rossastri si è avventato insanamente per derubarmi l’anima.
Geloso del mio male disincantato che scandiva i tempi del suo sonno taciturno.
Inerme nell’anima affogavo nell’abisso, inoltrandomi nell’incavo serpente del peccato.
Deve aver sentito il richiamo reale di ugole tagliate da vetri cristallini.
Dritto giù in gola a raschiare la pelle sottile della trachea.
Piangente sul letto.
Giacevo aspettando la morte invocavo quiete eterna amica.
Sentito amore il richiamo.
Mia personale rappresentazione della supplica mortale.
Strisciava con mani livide gelanti.
L’odore pungente di incenso sacrale cospargeva.
Il suo abbraccio ha scalfito sanguinante pelle che toccava.
Si è appoggiato polsi lacerati sulle labbra leccando aperte ferite.
Ho baciato le labbra gelide e colorate dal mio rosso corporeo.
Saliva argentea che m’inondava di male impercettibile.
Dalle ampie maniche nere ha estratto libellule trafitte da spilli.
Le ali rinsecchite coperte da venature.
Ha tossicchiato e dalla bocca uscivano fiotti di sangue color grafite.

Le unghie nere e irregolari mi sfiorano laconicamente.
Gli occhi ciechi fusi con le palpebre prive di ciglia.
Controvoglia si adagia al mio fianco candido.
Sorride con i denti anneriti.
Ansia delirante sintomatica.
Apre cosce acerbe di luna vogliose.
Sanguino mentre sopra sinuoso si muove.
Rancidamente marciscono gli organi inondati dal seme maleficico.
Tortura di piacere.
Tiro calci furiosi all’addome gonfio in cancrena.
Mordo pelle sottile della carotide fittizia.
Lo schifoso bastardo striscia sorridente.
Su lenzuola setose intrise di dolore sangue.
Sanguino avvolta dal velo perduto.
Sacra sindone di Maria Maddalena violata.
Penso al mio cuore morente.
L’abbandono che ha consumato questo corpo.
Mi entra dentro forzandomi assorbo.
E cado nel baratro urlando il suo nome.

MarlaMorgan

MarlaMorgan è una giovane ragazza visionaria con un cuore troppo delicato. Ama ripararsi nella notte dei suoi occhi quando la luce diventa invasiva e isopportabile. E' nata a Parma e immortala i suoi respiri a Traversetolo. Ama i poeti decadentisti, la pittura Preraffaellita e le immagini in bianco e nero, da tutto questo trae isprazione per i racconti che scrive.