Il predatore solitario

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2005 - edizione 4

Uscendo dalla cappella mi ritrovai nel buio più totale. Ero immerso nel puzzo dei cadaveri in decomposizione e nel fetore dei fiori ammuffiti. Non amavo molto quel posto, ma ci andavo ugualmente.
Camminai lentamente verso una delle tombe aperte di quel cimitero dove i corpi dilaniati dalla peste venivano gettati e vidi, steso in terra, un giovane uomo in agonia. Osservandolo riuscii a notare quanto fosse bello pur in quelle condizioni. Fu in quel momento che decisi: sarebbe stato mio: il compagno che non ho mai avuto.
Chinandomi dolcemente su di lui lo sollevai e lo adagiai sul terreno livido. Gli alzai delicatamente la testa e portai la mia bocca verso il suo collo.
Cominciò così a riprendere colorito e a muoversi spasmodicamente come in una serie di convulsioni. Quando fu in piedi mi chiese cosa mai fosse successo e chi io fossi. Io mi limitai ad accennargli di seguirmi.
Lo portai in una delle mie lussuose ville di Parigi e lo feci lavare e vestire dalla servitù per la cena, mentre io aspettavo impazientemente davanti al camino.

Quando uscì indossava una camicia bianchissima che lasciava sottilmente trasparire le sue forme mascoline. Non appena lo vidi rimasi scioccato, ma non lo diedi ad intendere.
Lo invitai ad accomodarsi al tavolo da pranzo, anche se per noi era solo un modo di dire. Gli chiesi se avesse fame, ma la sua risposta fu naturalmente negativa.
A quel punto mi sembrò lecito spiegare la faccenda dall’inizio mentre degustavamo uno splendido vino francese.
Alla fine della mia storia non sembrò affatto turbato, al contrario mi sorrise dolcemente:
- Ciò che mi è stato fatto è imperdonabile. Per questo per tutta l’eternità che mi rimane da vivere, io strapperò la vita a ogni uomo che si metterà sulla mia strada.

 

(Nota dell'autore)
Vorrei spendere due parole sul mio racconto che potrebbe abbarire un pò ermetico. Ne "Il predatore solitario" non c'è una storia vera e propria, l'ho scritta in modo da lasciarla intendere al lettore per dare spazio maggiore alle tematiche. Il protagonista è alla continua ricerca di un compagno con cui passare l'eternità. E nel personaggio innominato ne ha trovato uno perfetto. Quest'ultimo invece vuole vendetta per ciò che gli è stato fatto (lasciarlo tra i cadaveri ancora vivo) e perciò darà la caccia a tutti coloro che gli sbarreranno la strada.

Valentina Papa