E le stelle stanno a guardare

SEGRETERIA GENERALE DEL SUPREMO SENATO PLANETARIO CONFEDERATO
DICASTERO PER IL BENESSERE SALUTE E DIPORTO
DIPARTIMENTO BOREALE PER LA CULTURA
COMMISSIONE EURASIATICA PER IL CONTROLLO DELLA CREATIVITA’
SOTTOCOMMISSIONE SCIENZA ARTE E LETTERATURA

 

Verbale della seduta straordinaria tra il Capo Dipartimento Boreale della Cultura e il Commissario Generale della Task Force per il Governo del Significante con delega speciale per Metafora e Similitudine.

 

Oggi, lunedì 24 settembre 2021, XIV ora, nel Palazzo del Supremo Senato Planetario Confederato, locale 12/001, si riuniscono i suddetti funzionari ministeriali per dibattere il seguente ordine del giorno:

 

1. Indagini del Commissario Generale sull’insurrezione del Fronte Popolare Rivoluzionario per la Fantasia in Eurasia, quadrante sud occidentale.
2. Misure di profilassi riguardanti la creatività in Eurasia, medesimo quadrante, per la conservazione dell’ordine planetario.

 

Assistono come osservatori, senza diritto di parola, il Sottosegretario per il Controllo dell’Immaginario Collettivo, i Probiviri del Collegio per la Censura della Pubblica Opinione, cinque Anziani del Senato Planetario Confederato, emisfero Australe.

 

Tele messaggio augurale di Sua Grazia il Vero Amico III.

 

Egregi Convenuti,
con smisurati sforzi e copiosi spargimenti di sangue ribelle, le truppe del Supremo Senato hanno circoscritto la sollevazione popolare in Eurasia, soffocato i focolai dell’insurrezione e ristabilito l’ordine. Le istituzioni dei Nuovi Padri sono salve e l’imperativo categorico è uno solo: evitare che si ripeta. La cospirazione ha dilagato tra le maglie troppo lente del Dicastero per l’Istruzione e Atletica Leggera. Mentre li immaginavamo impegnati a modellare glutei torniti e addominali scolpiti o educarsi ai principi televisivi della Vera Amicizia, i rivoltosi tramavano nell’ombra per rovesciare il potere garantito dalla Giustizia Cosmica che, con modestia, rappresento. Costoro ordivano insani progetti rivoluzionari: custodivano testimonianze scritte, inalberavano a vessillo parole d’ordine già censurate severamente da questo Governo come immaginazione, invenzione, originalità, individualità, genio.
È con riluttanza che ho stigmatizzato l’operato lacunoso di tale Dicastero. I responsabili sono stati individuati e liofilizzati.
Perciò, in apertura dei Vostri lavori, che giudico vitali in questo frangente, Vi raccomando tempestività e severità nella risoluzione del problema, per cui Vi conferisco pieni poteri.
Che l’Amicizia regni sovrana e incontrastata in ogni quadrante del nostro Pianeta.

Buon lavoro
Il Vero Amico III

 

Prende la parola il Capo Dipartimento Boreale.
C.D.B: - Commissario, gradirei conoscere le ragioni dei gravi e severissimi provvedimenti che, si vocifera, abbiate ordinato per i ribelli usando eccezionale durezza.
C.G.: - Risulteranno fin troppo morbidi alla fine della mia relazione, se avrete la pazienza di ascoltarmi.
C.D.B: - Procedete dunque.
C.G.: - Grazie. Ho vagliato i rapporti sui capi della cospirazione, i collegamenti tra i terroristi, le perquisizioni dei loro covi, i reperti e ogni indizio concernente le cause e la maturazione della rivolta. Ho interrogato i capi del complotto che sono sopravvissuti alla nostra reazione. Ho proceduto a un esame comparativo del materiale raccolto e ho prodotto le mie deduzioni. Nonostante il progetto di Educazione Televisiva e la rete capillare dei Centri Video Didattici per la Formazione, una falla si è aperta nel sistema: gran parte della popolazione Eurasiatica del quadrante sud occidentale è rimasta immune al Trattamento Video Educativo, contraendo la più pericolosa forma di autonomia di giudizio da quando esiste il Vero Amico.
C.D.B.: - Da cosa lo avete dedotto, Commissario?
C.G.: - Nei covi abbiamo trovato una serie di documenti cartacei, com’è arcinoto, proibiti da un decreto del Vero Amico I. Sembravano scritti in un codice cifrato ed erano a prima vista prive di senso.
C.D.B.: - Definite i termini sembravano, e a prima vista, per cortesia.
C.G.: - Intendo dire che, data la loro oscurità, ho ritenuto opportuno sottoporre gli scritti dei terroristi ad un esame approfondito: li ho affidati alla Commissione Explanandum. Il lavoro è stato difficile poiché il documento è redatto in un idioma scomparso da più di sei secoli, ma ancora noto e coltivato dai sovversivi perché diffuso anticamente nei luoghi della ribellione. Questi documenti sono stati trovati nelle oasi della fascia desertica Ibero-Italo-Balcanica. Qui i banditi hanno bypassato il cablaggio televisivo per sottrarsi al programma tele educativo, eludendo l’occhio benevolo e onnipresente del Vero Amico.
C.D.B.: - Qual è il referto dell’Explanandum, Commissario?
C.G.: - Procedo alla lettura. “Trattasi di testo poetico altamente polisemico. Consiste in tre sistemi-modelli intimamente connessi e coesi. Nella fattispecie un sistema fisico, uno etico e uno politico. Il sistema fisico è imperniato su una concezione cosmologica antiquata, intrisa di superstizione e priva di riscontro scientifico. Postula un Creatore buono che satura di sé l’Universo ed emana la propria bontà sugli uomini attraverso le stelle. A tale proposito si ravvisano grossolani errori relativi a principi di fisica ormai superati. Vi sono accenni ai wormholes, all’iperspazio, all’orizzonte degli eventi, alla relatività spazio temporale, al geocentrismo.
Il sistema etico, esageratamente complicato, si fonda sul principio di analogia del Bene con il suo Creatore e prevede un sistema retributivo progressivo, articolato in condanna, misericordia, gioia.
Il sistema politico considera necessario un ordine diarchico, strutturato sulla arcaica polarità spirito/storia, in cui gli estremi si trovano ad essere in rapporto dialettico e conflittuale che ha generato forti turbamenti sociali.
Il sistema primario della lingua veicola un apparato di segni-valori pericolosi per l’ordine sociale. In particolare l’asserto che l’uomo sia svincolato dalla necessità, dotato di libero arbitrio nell’operare il bene o il male, fornito di intelligenza e autonomia. Inoltre l’uomo è considerato una creatura che ha come fine principale il raggiungimento della felicità sulla Terra.
In base alle suddette osservazione, la Commissione Explanandum applica a codesto documento una valutazione di minaccia sociale stimata in venti/ventesimi, indice Torquemada.”
C.D.B.: - Le vostre deduzioni, Commissario?
C.G.: - Eccole: lo scritto presenta un alto tasso metaforico. Ciò lo rende particolarmente pericoloso per la possibilità che siano elaborate le implicazioni sottese, fuorvianti e inconciliabili con il dogma elargito dal Vero Amico. Vorrei, con licenza, condurre un breve excursus per illustrare adeguatamente l’enorme pericolo che abbiamo scongiurato e il rischio a cui queste metafore ci espongono tuttora.
C.D.B.: - Ne avete facoltà!
C.G.: - Bene! Dai nostri archivi risulta che la metafora è un dispositivo di cui si è servita la scienza antica che ha descritto la localizzazione spaziale del legame tra elettroni come una nuvola. L’atomo come un sistema solare in scala ridotta. Lo spazio come un fluido nel quale ruotano innumerevoli vortici. O, ancora, il contatto tra punti distanti miliardi di anni luce come wormholes nella relatività generale. La metafora ha espresso una struttura causale dei mondi e della materia che ha dimostrato il proprio drammatico fallimento scientifico, ha creato l’illusione di una conoscenza oggettiva della realtà. La falsità di tali teorie è dimostrata dalla orribile fine occorsa alla civiltà del combustibile fossile: le catastrofi ambientali, l’impossibilità di smaltire le scorie, l’esaurimento delle risorse alimentari, energetiche e idriche, i conflitti violenti e sanguinosi per accaparrarsi le scorte residue. Tutto fortunatamente risolto e scongiurato dal Vero Amico.
Anche la religione ha preteso di descrivere i propri articoli di fede mediante la metafora. Ha creduto, come la scienza, di poter descrivere l’indescrivibile e conoscere l’inconoscibile. Ha preteso di predicare su un concetto astratto e irraggiungibile come se fosse un oggetto conosciuto e materiale. Nella fattispecie, l’Occidente Boreale ha descritto un Creatore che si fa uomo vestendo la carne. Ne ha descritto il corpo come se fosse pane, il sangue come se fosse vino. Ha stabilito il rapporto tra il Creatore e la propria emanazione come se fossero padre e figlio.
Se le metafore religiose avessero sviluppato una predittività forte, le religioni non si troverebbe nella medesima condizione della scienza fisica: non avrebbero alle spalle un paesaggio desolato di rovine e distruzione, di guerre infinite per imporre la verità delle proprie illusioni.
Se le metafore avessero prodotto verità effettive e sistemi analogici corrispondenti alla realtà, si sarebbe scoperto che l’energia non proviene dall’atomo ma dal nucleo geotermico. Si sarebbe appurato che l’ordine etico non è trascendente ma immanente al genere umano e proviene dal Vero Amico.
C.D.B.: - Giungete al dunque, Commissario.
C.G.: - È presto detto. Il meccanismo metaforico crea analogie non autorizzate e false, produce una terminologia che descrive aspetti probabili del mondo: quindi genera teorie errate che determinano conseguenze distruttive. Ora, nello scritto in questione, fin dalle prime parole possiamo condurre le medesime osservazioni. Le riporto a titolo di esempio:
Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita.
La vita umana è vista come un percorso in assenza di luce lungo il quale è perduto ogni riferimento spaziale. Il sistema dei luoghi comuni associati alla situazione descritta è fuorviante, perché contrasta con la realtà luminosa fondata dal Vero Amico e desumibile dall’esperienza quotidiana. Ne deriva che tale descrizione si riferisca a dati non presenti in natura, nemmeno lontanamente auspicabili, e pertanto costituisce un’operazione indebita e ingannevole. Essa genera un’immagine sociale ed esistenziale falsa e distorta. Perciò altamente pericolosa. Queste metafore, e lo scritto in questione ne è pieno, pretendono di dare alla realtà un senso che non può - e non deve - avere. Nel farlo, codificano l’esperienza in false teorie, introducono la progettualità, alterano l’assetto cosmico, mettono in dubbio lo status quo. Fanno, in una parola, terrorismo.
C.D.B.: - Questo giustifica le vostre contromisure?
C.G.: - Sì. La metafora proviene dal linguaggio quotidiano. Essa genera il medesimo potenziale distruttivo sviluppato e attuato dalla scienza e dalla religione antiche; considerato che queste hanno portato la Terra sull’orlo del collasso termonucleare; considerato il recente tentativo di sovvertimento violento dell’ordine costituito dal Vero Amico, i miei ordini sono stati i seguenti:
- I ribelli sono stati sottoposti alla Rieducazione Totale Radicale, per innesto di coscienza artificiale e, nei casi più pervicaci, per devitalizzazione delle corde vocali e resezione delle porzioni di rete neurale o corteccia cerebrale coinvolti nei processi immaginativi analogici e creativi.
- Sarà imposto un Nuovo Vocabolario Mimico Popolare, purgato da tutti i concetti astratti. Saranno proibite tutte le locuzioni che si discostano dal grado zero del linguaggio, come gamba del tavolo, rivoluzione dei corpi celesti, stelle del volto, fiamma d’amore, ecc. ecc. Tutte queste locuzioni saranno sostituite, per decreto senatoriale, da gesti convenzionali che non generino fraintendimenti simbolici e non si prestino a elaborazioni fantasiose.
C.D.B.: - Commissario, il popolo non potrà comunicare...
C.G.: - Infatti! Le corde vocali si atrofizzeranno e sarà un bene per tutti noi. Comunicherà a cenni il minimo essenziale alla sopravvivenza, e tacerà il resto. Se tacerà, perderà l’abitudine al pensiero. Se smetterà di pensare, non fantasticherà. Se non fantasticherà, non si ribellerà. Il mondo sarà silenzioso e pacifico. Non dimentichiamo quanto lo scampato pericolo ci ha insegnato: la metafora è poesia, interpretazione libera del mondo, infrazione alle regole. Eversione violenta.

Roberto Calogiuri