Sara
sedette e osservò luomo vestito di nero sollevare il telefono. Usava la mano
sinistra perchè il braccio destro terminava con un moncherino, incapsulato da un uncino
metallico.
-Sono Ghanco, è...
-E arrivata?... Bene, bene, portamela.
-Aldilà, il non luogo - Benvenuti - recitava il cartello, scritto a
grossi caratteri viola. Sara sbirciò oltre la parete di vetro e vide le due bionde
Entità che si tenevano per mano: identiche, aspetto dimesso, carnagione esangue, unghie
lunghissime laccate di nero. Con Sara, che pure era bionda, non avevano niente in comune.
Erano state loro a contattarla nel pub dove lavorava. Abbiamo una proposta da farti,
le dissero sollevandola dalla pozza di vomito scuro su cui era scivolata. Cerchiamo
anime... in cambio offriamo unaltra vita, e si può scegliere quale.
Sara si era fatta lasciare il biglietto da visita con sopra la data
dellappuntamento, era curiosa e in fondo che le importava dellanima se
lalternativa era una vita migliore...
Entrò. La stanza era in penombra e faceva freddo, vedeva il respiro condensarsi al
contatto dellaria.
Un brivido le percorse la schiena quando focalizzò Mefisto. Il mantello gli scendeva giù
fino agli occhi, e i lineamenti erano appena intuibili nel gioco dombre delle pieghe
di stoffa.
-Brava!- la rassicurò. -Io sono il Male e il Bene, queste le due Entità che mi
rappresentano- e indicò le bionde.
-... procediamo! - ordinò.
Ghanco le si parò davanti con luncino arroventato che friggeva. Uno sfrigolio di
circuiti, poi tutto quello che Sara aveva amato sparì per sempre.
-Diavolo di un Mefisto, un piano davvero eccellente- si complimentò Gancho,
lacchiappandroidi.
Spuntò il nominativo: Ky 3123 - nome umano Sara e osservò il demone, con il
tridente alzato a mò di saluto, sparire in una spirale di fuoco.