Uscito di
prigione, il vecchio rottame tornò nella sua casa. Non aveva altro posto dove andare, e
non la vedeva da quella notte maledetta. Aveva ventanni allora, beveva e era sposato
da poco. Lei era incinta del maschio che nonostante tutto desiderava tanto, voleva
chiamarlo Jerry come lui. Ubriaco, laveva massacrata di botte facendola abortire,
accoltellando poi un vicino venuto in aiuto. Sera fatto trentanni.
In carcere seppe che la moglie era rimasta un po tocca. Non ricordava nulla di
quella notte, scriveva descrivendogli il figlio mai nato che cresceva. Sapeva che era
vissuta di espedienti, non aveva parenti vivi e non si era mai risposata. Era morta da
poco, in solitudine, ma fino allultimo gli aveva mandato lettere.
Il portone era aperto, la serratura dellappartamento era sempre quella. Potè
entrare usando le chiavi restituitegli uscendo dal carcere.
Fu scioccante trovare tutto
quasi come lo ricordava, persino la vecchia foto di lui e sua moglie. Un salto nel tempo.
Solo le cose distrutte in quella notte di violenza non cerano più. Ripresosi,
iniziò a frugare in soggiorno, mentre la luce del sole si affievoliva.
Aveva già trovato un po di cianfrusaglie da vendere per arrangiarsi, quando sentì
dei rumori in bagno. Silenzioso, impugnando una bottiglia, si accostò alla porta. Quando
questa si aprì lasciando avanzare una figura scura, aggredì lintruso menando un
colpo allaltezza della testa.
Fu come colpire laria, poi una stretta micidiale gli torse il braccio dolorosamente
e fu scaraventato sul cassettone che stava saccheggiando.
Cadendo, si girò sulla schiena e potè vedere il suo avversario nella penombra del
tramonto.
Alto, robusto, la sua copia ventanni più giovane. Ma sembrava avviluppato da una
patina di notte profonda, era come buio solido che lo fissava con occhi felini, gialli e
lampeggianti.
-Ti ho aspettato tanto - mormorò Jerry.