Pioveva a dirotto nel cimitero di Lonely City, una pioggia fredda, cattiva, insistente che avrebbe risvegliato anche un morto, solo che di morti da risvegliare, ormai non cerano più. Lonely non era quella che alcuni avrebbero definito una città fantasma, Lonely era a tutti gli effetti una città piena di fantasmi, che, quotidianamente, si aggiravano alla ricerca di cibo. Ho usato la parola fantasmi perché zombie fa troppa paura. Del resto quando sganciarono dallaereo quella strana nube azzurra sulla città, non se ne accorse quasi nessuno e furono tutti contagiati. Io solo non respirai lesalazione di quello che, solo in seguito catalogai come virus mutageno, poiché quel maledetto giorno era fuori città nel mio laboratorio ad ultimare gli esperimenti. Rientrai appena in tempo per vedere laereo andare via ed i primi sconvolgenti effetti sui miei concittadini, sugli amici, sui famigliari. Nessuno si salvò dal virus che, ormai solo ed abbandonato, ribattezzai Apocalisse, perché quello era in fondo, almeno per me.
Certo il mondo sarebbe andato avanti, forse il telegiornale avrebbe trasmesso la notizia di uno strano virus che aveva infestato una piccola sperduta cittadina, ma poi la vita sarebbe continuata. Almeno quella degli altri. La mia finiva lì, in quel buco di paese che per me era tutta la mia esistenza. Non ci sarebbero state più serate famigliari, nè amici, nè sortite pomeridiane, nè noiose discussioni politiche, nè accesi scontri sportivi, nè amori, nè dolori, niente non restava più niente di quella umanità tanto bramata quanto, a volte, odiata, nemmeno brandelli. Cosè un uomo senza umanità? Nulla e nel nulla deve tornare. Pensai questo prima di incamminarmi, ora senza più paura, verso il contagio, verso la fine, verso quella che una volta era stata una cittadina ed ora solo un cumulo di zombie nati dal mio folle esperimento di scienziato.
Andrea Laprovitera nato ad Orvieto (TR) il10-09-1971 e residente. Grande interesse per la lettura e per la scrittura: Finalista al Premio Letterario Internazionale, in lingua italiana, Città di Lugo Una favola per la pace, anno 2003, prima edizione e anno 2004, seconda edizione. Semifinalista al Concorso Letterario nazionale annuale Una fiaba per crescere, anno 2004/05, seconda edizione. Partecipazione al premio Angela e Luciana Giussani- terza edizione- per uno sceneggiatore esordiente, indetto dal mensile Diabolik ed al concorso Comicswave indetto dalla manifestazione Arezzo Wave. E stato pubblicato nellantologia di racconti brevi Cara pace ti scrivo, raccolta di brani selezionati dal concorso letterario omonimo nel 2005 ed edito da Il Ponte Vecchio. E stato pubblicato, con un racconto breve nellapposita sezione, allinterno della guida In Italia con cane e gatto edita dal Touring Club Italia in collaborazione con la Iams. Ha pubblicato, inoltre, racconti brevi sulle riviste La Provincia settimanale culturale del Corriere dellUmbria, su La Città mensile a carattere locale della città di Orvieto, sullInside Star Trek Magazine rivista bimestrale di fantascienza.