L'amante

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2005 - edizione 4

Quella notte Riccardo uscì dalla casa di Paola solo dopo le due. Non aveva fretta di tornare da sua moglie. Anzi, non voleva più tornarci. Si avviò per una strada poco frequentata, stretto nel suo impermeabile. Fu allora che si accorse di una macchia di pelo bianco sporco ai suoi piedi. Era un gatto grande ma secco. Lo guardò e pensò che poteva essere quello della sua amante. Paola gli aveva parlato di un gatto che non era mai in casa, ma che si presentava solo per pranzo e cena. Si, forse era proprio lui. Riccardo strinse i denti e gli diede un calcio per allontanarlo, ma questo si scostò appena. Aveva sempre avuto una fobia per i gatti. Riprese a camminare veloce lungo il muro, fingendo di non sentire il passo molle e silenzioso dell’animale. Doveva seminarlo. Entrò in una cabina e gli spinse il vetro contro il suo muso duro. Si inginocchiò e si prese la faccia tra le mani disperato. Improvvisamente, sentì qualcosa contro la gamba. Il gatto lo sfiorò. Riccardo piantò un urlo. Il gatto era entrato dentro. L’ossessione lo stava divorando. Lo guardò meglio. Il pelo tra la bocca ed il naso era tutto sporco di sangue. Prese la cornetta in mano e chiamò la polizia. Dopo pochi minuti arrivarono due grossi uomini in divisa, lo tirarono su con forza, e lo caricarono sulla macchina con le manette strette ai polsi. La mattina seguente il corpo del gatto venne ritrovato senza vita nella cucina di Paola, assassinata la notte prima.

Alice Avallone