Ti svegli
tardi.
Ti svegli tardi come sempre; fuori è giorno ormai. La ragazza si è fermata a dormire da
te; non ti ricordi come si chiama. Poco male, il suo corpo ormai ti è indifferente; ora
pensa solo a te.
Fai scorrere lacqua della doccia, ti svesti e ti infili sotto lacqua bella
fresca. Dopo qualche minuto esci e ti infili un accappatoio pulito. Ti porti vicino al
lavandino e lavi i denti, la faccia è ancora bella. Che cosa vedi?.
< Vedo il solito: il miglior poliziotto che ci sia in circolazione: me!>
No ragazzo! Lo sai bene cosa vedi. Tu vedi ME!.
Cerca di ricordare come si chiama la ragazza, tra poco dovrai andare da lei; che figura ci
faresti? Te lo ha ripetuto almeno due volte. Erika, Laura, Lucia? Sforzati di ricordare.
Laura; sì dovrebbe essere Laura. La natura è stata generosa con lei, è davvero molto
bella; capelli color delloro, occhi azzurri. Hai passato una nottata da sogno con
lei ma ormai manca poco, anche lei morirà come le altre. Ragionare così, in questo modo,
vuol dire essere un mostro? E va bene, ammettilo pure, sei un mostro.
Mostro.
E ti piace.
Ti rechi al lavoro come ogni giorno, lo devi fare, si insospettirebbero. Prima di entrare
in ufficio fermati a bere qualcosa, sei ancora stanco.
Vuoi un caffè o un cappuccio?
<Un caffè come sempre.>
Non scherzare con me, lo sai che bevi il cappuccio. Sei anche simpatico!.
In ufficio trovi Marco, il tuo compagno. Con lui devi essere tranquillo, pacato, non devi
fargli capire che sei cambiato; lui è un bravo poliziotto, Lui!.
<Ciao socio! Come stai? Ti vedo stanco.>
Ha locchio lungo il tipo. Accenni ai postumi di una sbronza. Lui ti consiglia un
po di riposo e poi attacca a parlare di un caso nuovo: tre donne scomparse.
Ti trattieni a fatica. Avresti una voglia matta di piantare una pallottola in quella
grossa testa di cazzo... no, no, devi mantenerti calmo. Lui è intelligente, lo conosci.
Dovrai essere furbo, solo così riuscirai a farla franca.
Durante la pausa pranzo ti rechi a casa. Sicuramente Laura non ci sarà; capita sempre
così. Le donne ti usano, si divertono, ti strappano i soldi dal portafoglio e poi ti
scordano, ti gettano via. Apri la porta di casa e la vedi, nuda che ti aspetta sul divano.
Ti sbottoni i pantaloni perché devi andare in bagno; lei si alza dal divano e ti sorride.
Forse si è fatta unidea sbagliata della situazione. Così le chiarisci tutto:
estrai il coltello dalla tasca del pantalone e pianti nella gola della ragazza la lama
affilata. Ora sì che sei importante per lei. Sei diventato la sua ultima fermata. Dopo
tanti anni passati a dar la caccia a maniaci, assassini, pedofili, ti sei deciso a saltare
il fosso; hai voluto provare anche tu. Ora lo sai, sai come ci si sente.
Ti piace.
Anche lei aveva paura, come tutte le donne. Era venuta da te perché il suo ex-marito la
inseguiva, la molestava. Tu lhai aiutata, hai messo in galera il suo ex e lei cosa
ha pensato di fare? Di ringraziarti? No. No di certo. Se ne voleva andare, abbandonarti.
Peccato che hai la camicia sporca di sangue, la dovrai gettare nel camino.
Ti svegli tardi, come al solito.
Una nuova ragazza ti aspetta nel letto. Elisa? Simona? Non ricordi.
Guadati allo specchio; chi guardi ragazzo?
<Sto guardando TE>.
Così mi piaci. Non dimenticare, lei deve morire. Ti incammini verso la camera da letto,
lei è lì, davanti a te indifesa. La prendi per le spalle, lei apre gli occhi. Ti
avvicini al suo orecchio. Cosa le stai dicendo ragazzo? Le dai un ultimo bacio a quanto
vedo. Perché se ne sta andando? Che cazzo fai ragazzo? Cosa le hai detto?.
<E ora di finirla. Io non sono come TE>.
Non dire stronzate, lo sai bene, tu non sei nessuno senza di ME.
<Mi dispiace. Mi sono lasciato prendere la mano>.
Prendi la pistola dal cassetto. Non lo farai ragazzo. Non me la punterai mai
addosso.
<Mi dispiace.>
Non fare cazzate ragazzo, senza di me la polizia ti prenderà. Punti la
pistola, tiri il grilletto. Uno sparo.
Finalmente sono libero. Sento un dolore al petto. Perdo un sacco di sangue. Oh cazzo,
qualcuno mi ha sparato addosso.