C'erano
alcune persone a Londra che per un certo tempo avevano guai con uno spettro. Queste
persone vivevano in uno di quei torreggianti blocchi di appartamenti vicino al fiume.
Abitavano a un piano di mezzo, proprio vicino all'ascensore. Bene. Sembrava che ci fosse
una brutta umidità, giù nel corridoio principale. Una specie di impregnazione d'acqua
sopra alle mattonelle, vicino all'ascensore.
Il sovraintendente non sapeva più cosa fare poichè le piastrelle erano state tolte ma
non era mai stata trovata traccia di umidità sotto quella parte di pavimento. Alla fine
si parlò di condensazione e tutto finì così. In ogni modo questa famiglia arrivò
nell'appartamento nuovo ed erano tutti molto contenti. Eccetto per il posto umido del
sottostante corridoio. Questo posto diventava vagamente nebuloso di notte e alcuni
inquilini dicevano che c'era odore di erbe marine vicino alle porte dell'ascensore. Ma
questa famiglia non si lamentò tanto; essi stavano molto peggio nella precedente
abitazione, e quell'appartamento affacciato sul Tamigi era come un paradiso per loro.
C'erano uno o due bambini in quella famiglia, ma io so solo il nome di uno di loro: era un
ragazzo chiamato Asher. Lo ricordo a motivo di quelle che è capitato.
Dopo qualche tempo, quando gli inquilini erano transitati tante volte in quella parte di
corridoio, essi dimenticarono l'inconveniente, finirono di lamentarsi e di aver paura di
prendere i reumatismi.
Poi una notte, questo ragazzo, Asher, tornò a casa da Cubs da solo, e quando attraversò
il corridoio notò che, anche se c'era una lampadina lassù in alto, nell'angolo vicino al
cancello dell'ascensore c'era sempre una specie di nebbia.
Asher attraversò il posto umido, premette il pulsante, l'ascensore venne giù, si fermò
ed egli entrò. Anche l'umidità entrò, così l'interno dell'ascensore divenne tutto
umido e odoroso di erbe. L'odore si attaccò al ragazzo e quando entrò nell'appartamento
esso entrò con lui; un odore erbaceo e disgustoso, mentre l'umidità che era stata sulle
mattonelle del corridoio scomparve completamente.
Dopo questo fatto la famiglia del ragazzo diventò infestata dall'umidità e da una specie
di sensazione fredda che il ragazzo si portava dietro, specialmente di notte quando i
familiari guardavano la TV.
Un giorno la madre di Asher stanca di tutto questo, mandò a chiamare suo zio Tizer un
esorcista che poteva scacciare gli spiriti, e gli chiese che cosa fosse. E questo vecchio
zio si sedette, meditò e poi disse che si trattava del vecchio spettro di un piccolo
ragazzo che era caduto dalla barca, era annegato ed era stato trascinato dal fiume proprio
in quel posto, dove adesso si trovava il blocco di appartamenti. Egli disse che la cosa
non avrebbe fatto male a nessuno e aveva solo bisogno di compagnia. Si era attaccata a
questo ragazzo, Asher.
Asher era contento di sapere che uno spettro si era invaghito di lui, e camminava per la
cucina parlando sopra alla sua spalla, poichè poteva sentirlo strisciare dietro di lui.
Si sentiva orgoglioso di avere uno spettro intorno che gli faceva compagnia.
Ma la madre di Asher non era d'accordo. Diceva che l'odore era disgustoso. Così lo
spettro se ne doveva andare.
Lo zio Tizer portò un paio di amici; essi spalancarono la finestra, batterono tamburi,
fecero musica, canti e spinsero il povero spirito umido davanti a loro, verso la finestra,
finchè galleggiò fuori. Per assicurarsi che non sarebbe tornato indietro lo zio Tizer
chiuse rapidamente la finestra e legò uno straccio rosso alle tendine.
Poi tutti guardarono fuori e videro una nebbia veloce, simile a fumo, che girava sopra al
fiume. Ci fu un piccolo tonfo e l'acqua si agitò come se qualcosa fosse caduta dentro, e
allora tutti seppero che lo spettro se ne era andato per sempre.
Dopo questo fatto le mattonelle nel corridoio d'ingresso diventarono secche come ossa.
Racconto raro dell'orrore scelto e tradotto da Sergio Bissoli.