Merda!
disse franco guardandosi il pube. Si era svegliato come ogni mattina alle 10:00 in punto,
decisamente più assonnato e rincoglionito del solito, questo bisogna dirlo, ma non peggio
di altre volte; come sempre si era alzato dal letto, si era spogliato nudo e si era
infilato sotto la doccia. Prese la spugna, vi versò un abbondante dose di felce azzurra
il bagnoschiuma per checche gli rimproverava una voce si
strofinò la spugna sul basso ventre e fu allora che disse Merda!.
Poco sopra lattaccatura del pene, in mezzo alla folta peluria pubica cera un
bubbone verde grosso quanto una moneta da 20 centesimi di euro e alta non piu di 3
millimetri forse 5 a voler essere generosi.
Franco si precipitò fuori dalla doccia, rovistò nellarmadietto dei medicinali e
prese, dopo aver fatto cadere sul pavimento cerotti, garze e aspirine, un tubetto di
Polaramin, senza nemmeno leggere le indicazioni duso, spremette un abbondante dose
di medicinale sul bubbone fino a ricoprirsi quasi tutto il pube di crema; poi si rivestì
in fretta.
Ora era in cucina con una sigaretta accesa fra i denti, che cosa era quellaffare?;
nonostante i suoi 23 anni era vergine per cui non poteva essere una malattia venerea;
forse un allergia? Ma allora tutto il suo corpo avrebbe dovuto essere ricoperto di bubboni
verdi e, fortunatamente così non era. un insetto certo! è stato un insetto!,
si precipitò in camera rivoltando le coperte alla ricerca di quel farabutto, ragno o
qualsiasi essere che potesse averlo punto, ma la ricerca fu vana.
Erano le 11 del mattino ormai, Franco uscì di casa diretto dal dottore, arrivato
allambulatorio ebbe però una brutta sorpresa, lambulatorio era chiuso fino al
pomeriggio successivo; lospedale piu vicino era a 70 chilometri di distanza e
Franco non aveva la patente per cui di rivolgersi ad un altro medico non se ne parlava,
avrebbe dovuto aspettare un giorno.
A pochi passi dallambulatorio medico cera un parco giochi, Franco vi si
diresse e si sedette su una delle panchine, poco distante da lui due bimbi stavano
giocando allegramente.
Ecco bravo, ora la palla è finita sotto la panchina di quel
barbone! disse Giulia, una bimba che stava giocando con il suo amichetto Giovanni.
Vi femmine avete sempre paura di tutto, vado io a recuperarla
Stai attento a non svegliare il barbone!
Giovanni si avviò verso la panchina, il tizio che vi era sdraiato sopra non sembrava
vecchio ma aveva uno strano aspetto e sembrava proprio che si fosse pure pisciato addosso,
forse più che un barbone era uno di quei drogati che nominava sempre sua mamma. La palla
era incastrata tra la panchina e il terreno talmente bene che Giovanni dovette fare uno
sforzo tale da far tremare la panchina e svegliando così il drogato.
Mi scusi... non volevo svegliarla... E scappò via a gambe levate dalla sua
amichetta Giulia.
Andiamocene via non mi piace quel tipo, mamma dice sempre di stare attenta agli
estranei
Ai ragione Giulia... che schifo!!! Guarda! e scapparono via a gambe levate.
Stava male, gli scoppiava la testa e quei mocciosi lo avevano svegliato, Franco si alzò sulla panchina e guardando per terra vide due cose, la prima era che si era pisciato addosso anche se non si era accorto di averlo fatto e la seconda era un grosso vermiciattolo roseo che si agitava tra la terra smossa di recente, probabilmente da quella palla dei mocciosi. Aveva fame, prese il vermiciattolo fra il pollice e il medio della mano destra e lo risucchiò come se fosse stato uno spaghetto, poi si alzò e tornò a casa.
Franco riuscì a stento a inserire la chiave nella serratura e ad aprire la porta di casa, si sentiva da schifo dopo essersi chiuso la porta alle spalle si spogliò per controllare se il bubbone fosse sparito o aumentato, calate le mutande ebbe un tuffo al cuore.
Il bubbone era scoppiato ed il pube brulicava di numerosi lunghi vermi
verdastri che sembravano trovarsi a loro agio tra i peli e il Polaramin, alcuni erano
attaccati al pene con quelle che sembravano ventose o erano le loro bocche?
Franco afferrò uno di questi e lo tirò con forza, scagliando il verme sulla parete di
fronte; insieme a lui si era però staccata anche un brandello di pelle, ed ora il pene
sanguinava e il sangue sembrava attirare altri vermi.
Franco prese allora a strappare i vermi ma per due che ne strappava altri tre
ricomparivano dalla ferita lasciata dal bubbone esploso, il suo pube era ormai un
brulicare di vermi che ora sembravano intenzionati a mangiucchiare il pene, attirarti dal
sangue. Franco corse in cucina prese una forchetta e incominciò a infilzare il vermi uno
ad uno, incurante delle ferite che si provocava, per poi mangiarli come erano
squisiti! poi prese un coltello e lo calò con forza.
DALLA GAZZETTA DI PAESE:
UN ALTRO SUICIDIO IN PAESE. IERI IL CORPO DI FRANCO P. E' STATO TROVATO SENZA VITA DAI
LOCALI CARABINIERI DI M*** ,CHE SU SEGNALAZIONE DEI VICINI CHE NON VEDEVANO IL GIOVANE DA
PARECCHI GIORNI, HANNO FATTO IRRUZIONE NELLAPPARTAMENTO DEL RAGAZZO.
IL CORPO DI FRANCO P. E' STATO TROVATO SENZA VESTITI E CON IL SUO ORGANO SESSUALE IN
BOCCA, SEMBRA CHE IL GIOVANE ABBIA TENTATO IL SUICIDIO PRIMA EVIRANDOSI E POI TENTANDO DI
MANGIARE IL SUO PENE, COSA CHE NE HA PROVOCATO IL SOFFOCAMENTO. NELLE MANI FRANCO P.
TENEVA UNA FORCHETTA ED UN COLTELLO. SCONOSCIUTI I MOTIVI DEL SUICIDIO.
Sono Gufo Della Valle tra le atre cose, nel tempo libero, mi diverto a scrivere qualche racconto.