L'anziano medico
alzò lo sguardo dal foglio su cui stava scrivendo volgendolo di nuovo al paziente seduto
davanti alla sua scrivania. Quando parlò, la voce era profonda e calma, con una
leggerissima ombra di accento. Tedesco, probabilmente.
-Mi diceva che questa fastidiosa insonnia e gli altri sintomi correlati sono iniziati dopo
che si è accorto di quella che le è sembrata essere una... puntura di insetto?-
-Così credevo allinizio- Rispose luomo, con un tono preoccupato. Solo un
cieco monco avrebbe potuto scambiare lo sfregio tumefatto sul suo collo per una puntura di
zanzara, ma in questi tempi moderni le sciocche superstizioni dei contadini non hanno più
quartiere, pensò il medico. -Quindi, ricapitolando: di giorno avverte forte spossatezza,
prostrazione fisica e psichica, acuta fotofobia. Di sera invece...-
-Mi sento meglio. Ho linsonnia, disturbo di cui non ho mai sofferto in vita mia, ma
anche un grande senso di forza e di euforia.-
-Altre modificazioni del comportamento?-
Il volto smagrito e cadaverico si fece, se possibile, ancora più pallido, e abbassò il
tono di voce. Dottore... faccio pensieri strani, che mi preoccupano molto. Ho sempre
una gran sete, che non si placa con niente. Laltra sera ho pensato per scherzo che
tanto vale provarle tutte e bere anche il sangue!-
-Suvvia, che asinate va dicendo? Per cortesia, ora potrebbe stendersi sul lettino? Devo
fare qualche esame con dei miei strumenti.-
Mentre prendeva i suoi attrezzi dal cassetto il medico si sentì chiamare di nuovo.
-Dottore?-
-Mi dica.-
Gli occhi incavati e cerchiati di nero lo fissavano ansiosi. -Sono davvero preoccupato.
Cosa devo fare?-
-Si affidi alle mie mani.- Rispose calmo il dottor Van Helsing.