Una luce
celestognola ristagna nel vicolo deserto. Il sole di marzo si abbassa dietro alle case in
strisce di luce gialla.
Il vento seguita a soffiare portando sbuffi di fumo dai comignoli. Cammino costeggiando le
case basse e grigie dove sui tetti si arrampicano i gatti.
A metà il vicolo gira a gomito e c'è un paracarro piegato. Una lampada pendente oscilla
sbattendo contro i tralci secchi dei glicini. Fra i ciottoli ci sono pozzanghere di
liquido scuro.
Sta arrivando la sera. Una foschia violacea scende nel vicolo lasciando solo i colori
lividi della luna. Con la sera arriva una nebbia grigia che si mescola al fumo creando
effetti di magia.
Una ragazza esile sta appoggiata alla porta di casa. Ha un viso luminoso con le lunghe
trecce che mi incanta e mi turba.
Mi fermo per chiedere un'informazione e restiamo lì insieme quasi tutta la notte.
Si chiama Lavinia e fa la cucitrice di tela.
La luna piena corre fra i comignoli, sale sul vicino campanile e attraverso i finestroni
illumina la ferraglia dell'orologio. Un cagnolino piccolo e bianco abbaia. Avanza
annusando il terreno e striscia lungo il muro come impaurito. Poi a un tratto corre di
ritorno con guaiti di dolore.
Ormai Lavinia è entrata nella mia vita. Le sere successive per tante
altre volte vado a trovarla.
Ma una sera arrivo in ritardo. Perdo il treno e sono costretto ad aspettare l'ultima
corriera.
Sono terribilmente in ritardo. L'orologio del campanile batte mezzanotte mentre entro nel
vicolo dalla estremità opposta.
Ad un tratto vedo Lavinia di spalle come non l'avevo mai veduta prima d'ora: è magra, con
un vestito sbrindellato. Fa strani gesti e con una bottiglia sparge un liquido nero.
Mi fermo a guardarla mentre saltella di qua e di là emettendo parole roche.
Ma la ragazza accortasi di me si arresta subito dopo. Il suo viso ha una smorfia cattiva.
Lancia grida stridule, che finiscono in un pianto acuto. Poi corre in casa sbattendo la
porta.
Lentamente ritorno indietro camminando sui ciottoli neri. Sciarpe di nebbia ristagnano nel
vicolo.
Dai tetti delle vecchie case spunta una luna calante arrabbiata, con la faccia da strega.