Lara stava
giocherellando con il suo lecca lecca al limone e vi passava la lingua di sbieco come se
volesse levigarlo in una stranissima, indefinita forma. Il crepuscolo uccideva ogni
bagliore e la fatiscenza dei cassonetti dei rifiuti tentava di invadere le strade
semideserte della città borghese.
La ragazza pensava in maniera sbarazzina a cose assurde e irrealizzabili, frivole ma quasi
complesse nella loro incompiutezza.
Pensa se fossi una Spice Girl, strafiga su tutte a dominare gli uomini tra feste
dogni tipo, invece sai che palle papà a casa con la tele che mi aspetta e si
masturba le cervella, lautobus che non arriva e gli albanesi coi coltelli che
sbucano dagli angoli.
Effettivamente un Albanese fuoriuscì poco dopo da una piccola collina di rifiuti
accatastati. Aveva pantaloni di pelle e maglietta nera unta e ricoperta di lattughe,
cominciò a fissare Lara con insistenza da necrofilo.
Ed eccolo manco a farlo a posta che sbuca lalbanese, cazzo fanno sempre più
paura.
Ma lalbanese in realtà si fermò in mezzo alla strada e vomitò un cerbiatto blu,
poi ci si mise a cavallo e sgommò nella sera incombente.
Lara strizzò gli occhi, poi si mise a posto le mutandine, a sedici anni a volte ti
vengono le traveggole se la tua sessualità è repressa.
Finalmente spuntò lautobus allorizzonte.
159 Scordate poesia e cose profonde vi era scritto sulla didascalia luminosa,
ma Lara non vi badò.
Nel pullman vi era una vecchietta e una ragazza, erano le uniche persone oltre il
conducente ed erano sedute luna accanto allaltra.
Lara si divertiva a sentirle parlare come spesso faceva quando non aveva niente di meglio
da fare.
Cosa fai dunque bella principessina?
Studio igiene filosofica del sadomasochismo vaginale, ma in realtà vorrei fare la
scrittrice, ho scritto già un libro, si chiama Socrate contro Dracula.
Al che la vecchietta si alzò dal sedile e cominciò a vomitare addosso alla ragazza, poi
si strappò con le unghia le carni di dosso, in una cruenta, sanguinolenta e violentissima
esibizione scenica la vecchia si scuoiò aprendosi in due come avesse una cerniera dalla
quale svettavano immani quantità di sangue maleodorante.
La ragazzina era tutta impastata di vomito e sangue e nè Socrate nè Dracula potevano
spiegarle cosa stava succedendo.
La vecchietta aveva rivelato la sua vera identità, era un diabolico essere metà
DeFilippi metà Costanzo con al posto dei genitali un enorme fucile da caccia a doppia
canna.
Un colpo sfondò il fegato della fanciulla aspirante scrittrice che si spiaccicò sul
finestrino alle sue spalle colando come un pomodoro marcio.
Lara era sconvolta mentre osservava la scena, e intanto però notava che nuovamente le
mutandine erano bagnate, che strana storia, che cazzo era quel essere mezzo Maria mezzo
Maurizio? E lalbanese sul cerbiatto blu?
Lessere mostruoso gettò in terra la sua prima, sanguinante pelle di vecchietta, si
avvicinò a Lara con fare laido e lascivo da cui si intuivano propositi di sadismo e
affilata penetrazione.
Ma dun tratto lautobus si arrestò di botto, il goffo essere fu catapultato e
fece un capitombolo fino ai piedi dellautista che ora sera alzato in piedi.
Era un grosso Licantropo peloso e ringhiante, era talmente grosso che poteva strappare via
le lamine del pullman con gli artigli, probabilmente era un Ursus Cimiterialis, uno dei
più grossi lupi mannari sulla piazza.
Il grosso licantropo fece a pezzi lessere diabolico e ne disseminò i pezzi lungo
tutto lautobus, lo sfracellò senza emettere nemmeno un ringhio.
Lara sussultò, e ancora le sue mutandine, e non solo, si rivelarono esser bagnate
Il lupo la fissò e le disse:
Posso penetrarti con il mio grosso membro peloso?
Ed allora le mutandine di Lara furono inondate, letteralmente travolte da una diga
affluente. Il mannaro le strinse le morbide carni nelle mani artigliate, la denudò
ferocemente e le fece vivere il rapporto sessuale più brutale ed estatico della sua
sedicenne vita, stare qui a raccontare i particolari sfocerebbe nel pornografico, insomma
Lara fu penetrata ovunque e in ogni modo plausibile dalla licantropa foga.
Quando si risvegliò e capì che era tutto un sogno Ezio Greggio era sopra di lei e la
fotteva a sangue con in testa un frontino con le corna da satanasso.
Lara aveva sedici anni, e avrebbe dato il culo per fare la velina.
Dedicato a coloro che vogliono circondarsi solo di stronzate, che non meritano poesia ne sublime metafora, che forse non se ne accorgono, ma sono proprio dei coglioni.