Mentre
cammino per le strade semideserte di questo piccolo paese, il cielo si scurisce sempre di
più e incomincia a cadere la pioggia.
Dopo una breve corsa mi rifugio sotto l'architrave di una vecchia casa, evidentemente
abbandonata. Ma poiché mi bagno anche lì, spingo la porta marcita ed entro dentro.
Mi trovo in una camera con il pavimento sporco e le pareti annerite. C'è un armadio e uno
specchio verdognolo. Dentro all'armadio sta appeso un vestito da sposa. E' ingiallito,
impolverato... rosicchiato dalle tarme.
Queste sono le uniche cose rimaste, muti testimoni degli avvenimenti che si sono svolti
dentro alla stanza. Ma l'armadio non aprirà i suoi segreti e riguardo allo specchio...
chi mai vorrà fidarsi delle immagini degli specchi...
... Da uno squarcio fra le nubi piovono giù raggi dorati come da un gigantesco setaccio.
Le campane suonano, le candele ardono dentro alla chiesetta dove la gente con i vestiti
nuovi chiacchiera e attende.
La sposa arriva vestita di bianco e una coroncina fra i capelli. E' pallida e seria. I
suoi pensieri vagano a un amore passato, a un amore finito... Adesso però è troppo
tardi, adesso lei sta per sposarsi... Le nubi in cielo formano un altare di luce bianca.
Una festa di nozze con le lanternine e i cuori di carta appesi ai rami degli alberi. Una
festa paesana dolce e un po' triste. Tutti mangiano, bevono, ridono e parlano. Ma il
passato non è morto come lei credeva. I fili del passato le arrivano fino al cuore,
germinano dolorosi ricordi, velenosi rimpianti...
Verso sera con l'oscurità arriva il fresco, l'umidità; gli ospiti si alzano e vanno
via... Non c'è niente di più triste di una festa finita. Gli invitati si disperdono. Per
terra restano immondizie, cartacce che il vento fa roteare. Gli sposi, rimasti quasi soli,
si incamminano per rientrare. Una luna marcia sorge dietro i tetti delle vecchie case.
E' arrivata la notte, la prima notte da passare insieme. Le scale scricchiolano, le mani
della sposa sono bagnate di sudore mentre entra dentro alla stanza da letto...
A tarda notte la sposa si affaccia alla finestra. Che cosa starà pensando? Pensieri
caotici, il passato, il futuro; il mistero della vita, dell'amore, del dolore,
dell'esistenza... Una luna ubriaca, rossa, paonazza sta tramontando oltre il pioppeto.
Sono trascorsi 20 anni, e la casa, i figli, il lavoro hanno invecchiato la sposina che ora
appare imbruttita. Un pavone canta sulle vecchie mura sbreccate, coperte di edera. E'
arrivata la festa dell'anniversario. La vita scorre. Nubi viola appaiono all'orizzonte.
Adesso la casa è deserta e abbandonata. La vecchia signora è morta. E' morto anche il
suo cane. Davanti al casotto arrugginito ci sono ancora piccoli ossi, gli avanzi dei
pasti.
***
Il temporale è passato. Io lascio il mio rifugio e mi avvio lungo la strada, nella luce metallica della sera.