Finalmente
nella città di K... era di nuovo tornata la serenità, i giorni che avevano portati molti
lutti erano cessati. Dopo la pestilenza i morti erano a migliaia nelle case e tra le
strade, ma la consapevolezza di una rinascita aveva acceso i loro cuori e dopo aver
seppellito i morti e incendiato le case, la gente aveva ricominciato a vivere, animata
dalla fede e dalla speranza, di un futuro migliore per loro e per i loro figli. Il tempo
è un'ottima medicina, fa dimenticare le più grandi sofferenze, ma in questa cittadina
dovevano trascorrere molte generazioni prima che potessero dimenticare, infatti questa
pestilenza non aveva sfigurato solo i loro corpi rendendoli tutti mutilati, storpi, con
visi che non avevano niente più di umano, ma anche il loro sangue era stato infettato,
questo fu constatato con le generazioni che seguirono. Non tutti però erano stati colpiti
dalla pestilenza, molti furono risparmiati, e i figli di quest'ultimi avevano riportato
solo qualche piccola deformità.
- Sam scommetto che questa storia te la sei inventata, ma sentitelo ragazzi, una città
popolata da mostri.
- Pensala come vuoi ma quello che ti sto dicendo e successo davvero, lo ricordo come se
fosse ieri, anche se sono passati otto anni.
- Sam finiscila, questa storia vera o falsa mi sta disgustando.
- Ragazzi la vogliamo continuare questa partita a poker, siamo qui per divertirci non per
litigare.
- A me interessa, finisci la storia Sam, mi divertono i racconti dell'orrore.
- Non è un racconto dell'orrore è veramente accaduto.
- Se fosse successo una cosa simile si sarebbe saputa. - Non badarci Sam finisci la
storia.
- Come stavo per dirvi la calamità, che si era abbattuta su quella cittadina, aveva reso
gli abitanti come pazzi, cominciarono a credere che Dio li avesse abbandonati, poi
accusarono quelli che non erano stati colpiti dalla pestilenza, dicevano che erano stati
loro i portatori di quella disgrazia. La gente cominciò ad unirsi in gruppi sempre più
numerosi, decisi e determinati ad uccidere quelli che ne erano scampati, uccisero tutti,
solo un ragazzo riuscì a salvarsi, nascondendosi in un granaio, dove trascorse tutto il
giorno, piangendo i suoi genitori, massacrati da quell'orda di mostri. Era una notte tetra
e senza luna, quando lasciò la città, corse per qualche miglio poi diede un ultimo
sguardo alla città in fiamme. Camminò per tutta la notte, ma finalmente all'alba
intravide una città, vi entrò con il timore di trovare altri colpiti dalla pestilenza,
ma così non fu, vi si stabilì si sposò ed i suoi figli crebbero sani. La pestilenza non
si sa come fosse arrivata nella città di K... ma fu la sola ad essere appestata.
- E come fai a sapere una cosa del genere.
- Sono io quel ragazzo che è riuscito a fuggire, la pestilenza aveva contagiato tre
generazioni, mio nonno, mio padre, e me, mio figlio è stato risparmiato grazie a Dio.
- Molto divertente questa storia, abbiamo passato una serata veramente piacevole.
Dopo che tutti se ne furono andati Sam rimase solo, si sentì meglio, erano otto anni che
portava questo fardello, e finalmente se ne era liberato, si avvicinò ad uno specchio e
si tolse la benda che gli copriva l'occhio sinistro, dal quale vide solo il vuoto.