Sto fermo e
la guardo
Anche lei sta ferma e mi guarda
Mi guarda tranquilla, come se non avessi quest'arma in mano, come se non potessi colpirla
Gli occhi si cercano, si incrociano, si trovano
Intorno silenzio, non sento niente, solo io e lei
Non vedo i colori, solo lei, come in un incubo in bianco e nero
Respira
Rilassati
Sento le mani contrarsi attorno al metallo freddo
Ma non è rabbia la mia, non c'è odio
E' solo una cosa che deve essere fatta, che devo fare
Non ci sono scelte, non ci sono alternative
Io o lei
Di fronte
Cosa starai pensando?
Voglio vedere il terrore, voglio farti paura
Perchè mi guardi e non ti muovi!?
Allento la presa, penso solo a quello che devo fare
Chiudo i pensieri
Solo azione, un lampo, movimento puro
Mi basta un colpo, uno solo...
Ed infine si muove
Faccio un passo verso di lei e colpisco!
Senza rabbia, senza violenza, con eleganza quasi
Sento sui polsi e nelle mani il brivido dell'impatto
D'istinto getto il bastone e corro
Vedo di nuovo i colori, sento la gente attorno urlare
Ma poi rallento, correre non serve
E non serve voltarsi a guardarla, so cosa c'è nei suoi occhi, cosa è rimasto della sua
faccia
Guardo la palla volare oltre la recinzione e sorrido
I love softball
Sono nato a Bologna nel 1970 e lì cresciuto (ma dopo). Consulente informatico e appassionato di letteratura, cerco ogni tanto e con alterne fortune di mettere su carta più o meno virtuale le idee che mi passano in testa. Per altre informazioni, deliri e racconti potete visitare www.freshnet.org/wordpress