L'ultima possibilità

I cambiamenti climatici che si stanno verificando nel pianeta sono così gravi che è stato necessario nominare una Commissione Mondiale per la Salvezza del Pianeta, che intendeva promulgare una strategia efficace di gestione, contenimento e successiva risoluzione del disastro. Il filo di Arianna che legava tra loro le decisioni finora raggiunte ripartiva dai vecchi accordi del Protocollo di Kyoto, il patto con cui 141 paesi del mondo si erano impegnati a ridurre l’inquinamento atmosferico. Ma tutte le proposte ed i progetti presentati finora non erano mai stati realizzati perché andavano a ledere gli interessi economici dei gruppi finanziari potenti.
Mentre si sta ancora discutendo sulle proposte dei vari paesi, i capricci climatici della Terra procedono in ulteriore peggioramento. Periodi di siccità si alternano quindi a piogge torrenziali che distruggono e provocano inondazioni disastrose. A settimane di caldo intenso si alternano giornate in cui la temperatura scende in picchiata di almeno venti-venticinque gradi, causando così la sopraggiunta di gelate improvvise. Di conseguenza, non si possono più coltivare i terreni e si hanno terribili carestie, e per questo motivo si è costretti ad organizzare la produzione agricola in serre. Per quanto siano enormi queste serre costruite, non riescono a soddisfare il fabbisogno alimentare nel mondo. Si ritorna quindi ai primordi, alla lotta dell’uomo per sfamarsi, alla ricerca del cibo, ad atti di sciacallaggio veri e propri. I governi dispongono che tutte le riserve di cibo devono essere sorvegliate da corpi speciali di polizia perché esso ormai è divenuto moneta di scambio. I malviventi si organizzano. Mentre le rapine avvenivano per soldi, adesso i ladri penetrano nelle serre come una volta accadeva per i caveau delle banche.
Contemporaneamente a questo caos ed a questo sconvolgimento delle strutture, si verifica un aumento incredibile di suicidi. Il fenomeno preoccupa. Si organizzano sistemi di controllo e di prevenzione, tuttavia con scarsa efficacia perché i suicidi avvengono senza quelle manifestazioni tipiche che spesso li precedono: cioè stati di ansia e di depressione, ma le persone coinvolte sono in pieno benessere psicofisico ed hanno posizioni sociali di un certo livello.

Il fatto però che preoccupa di più i governi della Terra è che il fenomeno dei suicidi aumenta in maniera impressionante, anche fra i più piccoli. In ogni città sono rapidamente organizzati centri di osservazione permanente, dove i giovani che manifestano anche solo una minima depressione vengono tenuti in osservazione permanente da telecamere. L’orrendo fenomeno dei suicidi si espande in maniera terrificante a tutte le fasce di età e di reddito e purtroppo le varie strutture preposte non riescono a fornire in tempo adeguate sepolture a tutti i cadaveri che si accumulano ogni giorno di più. Il caos si espande in tutto il mondo. Si improvvisano cimiteri d’emergenza. Le strutture amministrative sono paralizzate perché costrette a sostituire continuamente personale che si toglie la vita. Ormai più nessuno si preoccupa di seppellire i cadaveri, la disperazione paralizza i sopravvissuti. Inesorabilmente l’uomo va verso la propria estinzione.
Ma questa tragedia sembra non toccare gli animali, che diventano sempre più selvatici ed aggressivi.
Quando anche l’ultimo essere umano ha cessato di vivere dopo essersi tolto la vita con le proprie mani, una grande pace si diffonde nel pianeta. Dopo il silenzio della morte fa seguito l’esplosione della vita. Gli animali si accoppiano e si riproducono. Il sole, una volta lattiginoso, torno a brillare in tutto il suo splendore. Venti freschi purificano l’aria dall’inquinamento. Con il passare degli anni la vegetazione invade quello che un tempo era il regno dell’uomo: le piazze e le case. Avanza, progredisce, distrugge l’asfalto, conquista gli immensi grattacieli statunitensi, la Torre Eiffel di Parigi, il Big Ben di Londra, la Sagrada Familia di Barcellona, le mura del Cremlino.
Al rumore dei clacson delle automobili e della musica si sostituisce quindi una grande pace surreale, rotta soltanto dai richiami degli animali. Le notti buie sono rischiarate soltanto dalla luna e dalle stelle, non ci sono più le luci accecanti delle città che tormentano le tenebre. Anche le specie degli animali quasi estinte tornano a riprodursi e ritrovano il loro habitat naturale. C’è una grande pace nel mondo e non poteva essere diversamente, perché l’uomo era irreparabilmente programmato per la sua autodistruzione.

 

Katherine si sveglia nel suo letto madida di sudore. Sicuramente questo era stato l’incubo più terribile che aveva mai avuto in tutta la sua vita. Katherine si alza tremante dal letto, si versa un bicchiere d’acqua che a fatica riesce a deglutire. L’incubo era stato di una nitidezza agghiacciante. Sono le cinque del mattino, fra quattro ore esatte l’ammaliante e oculata studiosa dovrà presentare il suo intervento alla Commissione Mondiale per la Salvezza del Pianeta. Katherine è una biologa. Le sue proposte, alle quali ha dedicato un anno intero della sua vita, vertono a fornire idee per tentare di fermare l’inquinamento della Terra.
Apre la finestra e si affaccia per respirare un po’ d’aria pura. Una leggera brezza mattutina le accarezza il volto; le strade sono deserte, passa solo qualche auto a lenta andatura, come a volere rispettare la quiete della città. Katherine tira un sospiro di sollievo. Nulla è cambiato, è stato solo un brutto sogno. Un terribile incubo. Il cielo si sta leggermente rischiarando. Alla notte che incute angoscia nell’animo umano, sta per sopraggiungere l’alba, la luce del sole, il calore che scaccia il freddo delle tenebre, la vita che vince la morte.
Dopo pochi minuti si sdraia sul letto ma non riesce a prendere sonno. Dà una rapida occhiata al contenuto del cd-rom in cui aveva inciso le sue proposte.
Il suo cd.
Un intero anno di lavoro e fatica.
Lo getta nel cestino.
Successivamente prende carta e penna ed inizia a scrivere. Sarà il suo nuovo intervento.
Alle nove del mattino puntualmente la giovane donna si presenta alla Commissione Mondiale sull’Ambiente al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite a New York. Al momento in cui i componenti della commissione accendono il monitor per leggere le proposte di Katherine, inspiegabilmente lei non fa passare il suo cd-rom ma attacca il traduttore simultaneo ed inizia così a parlare. Tutti i presenti rimangono attoniti perché, ovviamente, nessuno di loro si attendeva questa bizzarra improvvisata. E lei parlerà, parlerà per più di un’ora, portando le sue proposte tra la meraviglia dei membri non certo abituati a questo modo di relazionare.
E lei sa bene cosa dire, oh se lo sa.
Sarà l’ultima possibilità per salvare il pianeta.

Diego Balestri

Mi chiamo Diego Balestri. Abito a Castelfiorentino in provincia di Firenze. Sono appassionato di letteratura horror, prediligo sia gli antesignani Poe, Lovecraft e Bierce che i contemporanei Stephen King, Clive Barker e Ramsey Campbell.