Un una
mattina particolarmente fredda, anzi per l'esattezza gelida, un signore del quale non
farò il nome altrimenti se ne adonterebbe, lo chiamerò semplicemente B. Il signor B. si
alzò dal letto come al solito al trillo della sveglia e come una molla che salta da un
giocattolo si sedette sul letto e cominciò a battere i piedi sul pavimento per
riscaldarsi, poi se li stropicciò l'uno sull'altro e infine sbadigliò e si stiracchiò.
Quando finì i soliti rituali mattutini si alzò dal letto e si diresse un po' barcollando
al bagno, dopo aver fatto le solite boccacce allo specchio la cui immagine a stento
riconosceva si decise a radersi, prese il pennello da barba dalla mensola, ma cosa
alquanto strana il pennello non si mosse di un centimetro, fece un altro tentativo, niente
da fare il birbante non voleva ubbidire. Si concentrò perché evidentemente doveva essere
ancora assonnato, e lentamente alzò il braccio e quando stava finalmente per afferrarlo
si accorse che la mano gli era sparita. Il signor B. non si sorprese, come certe cose
potessero capitare a chiunque, e analizzò con logica e sangue freddo la situazione. Si
disse che il giorno prima aveva scritto degli appunti in ufficio, poi era stato al caffè
e si era diretto subito a casa, quindi come logica conclusione la mano doveva trovarsi
nell'appartamento.
"Sarà nel letto" si disse ma non la trovò quindi guardò sulla scrivania, nei
pantaloni e per ultimo guardò anche nella pattumiera, ma tutto fu vano, la mano era
sparita.
"Dove si sarà cacciata" e mentre rifletteva si vestì, trovò mille
difficoltà, dalla camicia alle scarpe, "Maledetta zucca vuota" era la prima
volta in vita sua che si arrabbiava e questo lo rese addirittura furioso.
Dopo che si fu vestito si placò un po' e si disse "L'avrò lasciata o al caffè o in
ufficio oppure l'ho persa per strada".
Si diresse subito al caffè e chiese al barista a bassa voce "Avete per caso trovato
una mano" e gli mostro il braccio, e ciò stava a significare che era la sua.
"Non mi sembra, ma adesso guardo un po' in giro".
Dopo aver cercato in qualche tazza, nello zucchero e intorno al bancone, tornò dal signor
B. con una penna.
"Ho trovato solo questa è sua?" Il signor B. la guardò attentamente poi disse
"Non è mia" uscito dal caffè si diresse in ufficio, era ancora presto ma per
fortuna trovò l'uomo delle pulizie e subito lo interrogò.
"Senta ha mica trovato una mano" e gli mostrò il braccio.
"No mi dispiace" poi pensandoci un po' aggiunse "Sa una volta ho perso un
cane", il signor B. si sbalordì.
"Assurdo, come si fa a perdere un cane!". Uscito dall'ufficio decise di
percorrere la strada che era solito fare tornando a casa, la percorse in su e giù per tre
volte poi si fermò, un uomo si stava avvicinando verso di lui, dopo un po' lo riconobbe
era il libraio dove era solito fermarsi.
"Scusi, ieri consultando questo libro si è dimenticato di riprendersi la mano,
guardi è ancora attaccata"
"Sì grazie" rispose il signor B.
"Prendo anche il libro" il libraio gli diede il libro e intascando i soldi disse
"Sa è un buon libro, i racconti di Pietroburgo di Gogol"
"Solo gli autori russi perdono sempre qualcosa!" Esclamò il signor B.
soddisfatto di aver ritrovato la mano.