Il conte

Racconto per il concorso "Horror T-Shirt", 2005 - edizione 2

Costretto ormai da anni a marcire nelle gelide e ammuffite prigioni di un castello, segregato insieme ad un pazzo, il conte fece un altro tentativo. Defenestrò il cranio del messere con precisi colpi di scalpello, e quel pazzo, seppur il sangue gli scorreva a fiotti sul viso, non aprì bocca per urlare di dolore. Bramoso, il conte affondò le mani vizze sulla traboccante poltiglia sanguinolenta ed urlò di piacere. -Ma chi mai,- disse masticando, al pazzo che si contorceva, -chi mai come me potrà capire di quale siffatta specie carnivora siamo noi uomini?- Scosse la testa, e continuò ad ingozzarsi.

Michele Oliveri