Ero
colpevole di qualcosa che non avevo fatto. Il mio peso mi schiacciava i polmoni e
sorseggiavo l'arrivo alla casa del Padre a grandi sorsi. Il sangue scivolava lento dai
miei polsi e dalla fronte. Quella corona su i miei capelli provocava piccole e dolorose
ferite, emettevo urli verso il cielo, chiedendo il perché dell'abbandono del mio Signore.
Spirai alla luce del sole mentre il sudore si mescolava al sangue. I buchi sulle mie mani,
sarebbero rimasti indelebili nel ricordo dell'umanità .
Una lama mi trafisse le carni... Divenni aria e luce.