La leggera
brezza fece oscillare i due corpi impiccati, come frutti maturi, in procinto di staccarsi
dall'albero.
I due ustascia uscirono dalla casupola lodando il nome di Ante Pavelic. Sul pavimento
giacevano le mogli dei due uomini impiccati. Le avevano violentate e poi squartate a metà
con le loro baionette. Si alzarono i baveri della divisa perché il vento si era fatto
insistente, poi il sangue si gelò nelle loro vene.
Due cappi liberi oscillavano dall'albero.
Freschi di morte i due uomini impiccati si avventarono sui due ustascia.
Erano affamati.
I frutti maturi si staccano dagli alberi.
Joe Sermonti è in realtà lo pseudonimo anagrammatico (e anche fonetico) di uno studente iscritto alla facoltà di lettere che ascolta molto rock, dall'alternative al metal e che ha all'attivo più pseudonimi anagrammatici (una ventina) che romanzi pubblicati (zero). Sergio Monti (all'anagrafe) è nato, vive e lavora (ogni tanto), nel barese e dintorni. A partecipato senza brillare negli ultimi due anni (da quando gli è venuta la mania di diventare lo scrittore più grande del mondo) ad una decina di concorsi letterari, vedi: LaTelaNera, Lovecraft, re-Written, In Xanadu.