"Ti amo!" le gridava con il cuore in mano, "...più
della stessa vita!"
L'aveva riportata a casa, nel torrido Congo ma Shinuè sembrava insensibile, non poteva
amare un bianco.
Lui, ferito ed umiliato, ripeteva sotto gli occhi stupiti degli indigeni: "...sarò
tuo per sempre!" quando... il pestifero Ailhash gli morse il cuore sanguinante che
fuoriusciva dal petto squarciato.
La famiglia cannibale applaudì, le donne cucinarono.
Shinuè pianse, amava davvero quell'antropologo che la rapì per studiarla e che la rese
donna?
Fu un pensiero fugace, da anni non mangiava "Uomo Bianco" e nell'azzannare il
turgido fallo pensò "Sarai mio per sempre!"